Operazione della polizia di Catania contro il clan Ercolano, che con la cosca Santapaola compone la famiglia di Cosa nostra etnea. Tra le 25 persone indagate (23 arrestati di cui 18 in carcere) nell’ambito dell’inchiesta “OMBRA”, coordinata dalla Dda etnea, ci sono anche esponenti di vertice, compreso il nuovo reggente mafioso di Catania, FRANCESCO RUSSO. Il servizio sul link Sicilia News…
Operazione della polizia di Catania contro il clan Ercolano, che con la cosca Santapaola compone la famiglia di Cosa nostra etnea. Tra le 25 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta “Ombra”, coordinata dalla Dda etnea, ci sono anche esponenti di vertice, compreso il nuovo reggente mafioso di Catania.
Circa duecento gli agenti in campo per sgominare sia la frangia degli Ercolano sia dei Santapaola, che storicamente compongono la famiglia catanese di Cosa nostra in un unicum criminale. Un primo segmento di investigazioni ha riguardato le attività criminali di due articolazioni cittadine degli Ercolano, ossia il Gruppo della Stazione e il Gruppo di Cibali. Qui è emerso ancora il comando dell’ergastolano Mario Ercolano il quale, nonostante la detenzione, avrebbe esercitato pieni poteri decisionali, mantenendo contatti quotidiani con gli affiliati, a cui impartiva precise disposizioni sulle strategie da adottare. E infatti avrebbe deciso il riassetto dei ruoli apicali all’interno dei citati gruppi, designando Carmelo Daniele Strano come successore di Benito Privitera nel ruolo di responsabile del Gruppo della Stazione, mentre Carmelo Fazio avrebbe preso il posto del fratello Salvatore come referente del Gruppo di Cibali. Le investigazioni, inoltre, avrebbero fatto emergere il ruolo ricoperto da Salvatore Ercolano, fratello minore dell’ergastolano Mario il quale, avvalendosi del fidato Salvatore Iudicello, avrebbe impartito le direttive ricevute dal fratello Mario e si sarebbe occupato personalmente della risoluzione di eventuali controversie sia interne sia esterne alla famiglia Santapaola-Ercolano.
Per quanto riguarda la componente Santapaola sono stati ricostruiti i ruoli di vertice: a partire dal nuovo reggente di Cosa nostra catanese, Francesco Russo, con i suoi principali luogotenenti, Salvatore Mirabella e Christian Paternò. Nonostante il ruolo di capo, Russo si muoveva “nell’ombra”, seguendo un rigoroso schema che ne assicurasse la riservatezza e la distanza dalle frange più strettamente operative e, quindi, esposte al rischio di indagini. In tale ottica ha designato Paternò come “referente operativo” con il compito di coordinare i vari gruppi cittadini e Mirabella come suo unico interlocutore diretto. Paternò, grazie allo stretto legame intessuto sia con Mario Ercolano nel periodo di comune detenzione a Teramo sia con l’ergastolano Sebastiano “Nuccio” Cannizzaro, avrebbe preso il posto di Francesco Napoli nel ruolo di referente della famiglia Santapaola-Ercolano per il quartiere San Giovanni Galermo, ereditando la “carta delle estorsioni”. Paternò avrebbe assicurato il sostentamento economico dei principali esponenti della famiglia Santapaola-Ercolano detenuti, tra cui lo stesso Mario Ercolano; inoltre avrebbe gestito la cassa comune dell’organizzazione e curato i rapporti con i referenti delle varie articolazioni territoriali della famiglia (sia di quelle cittadine sia del resto della provincia), oltre a intrattenere i rapporti con i referenti degli altri gruppi criminali del capoluogo. I NOMI DEGLI ARRESTATI:
In carcere sono finiti: AMATO Giuseppe, inteso “Peppe a ponchia” (classe 1987); ARENA Angelo (cl. 1976); ASSINNATA Salvatore (cl. 1972); BARRESI Letterio, inteso “Ettore” (cl. 1973); CACIA Francesco (cl. 1982); CASTORINA Angelo Antonino, inteso “Nino u firraru” (cl. 1991); ERCOLANO Mario (cl. 1976); ERCOLANO Salvatore (cl. 1978); FAZIO Carmelo (cl. 1964); IUDICELLO Salvatore Antonio Pietro (cl. 1971); MINNELLA Alfio (cl. 1987); MIRABELLA Salvatore, inteso “u paloccu” (cl. 1965); PATERNÒ Christian (cl. 1981); PLATANIA Stefano (cl. 1997); RUGGERI Alessandro (cl. 1989); RUSSO Francesco (cl. 1973); STRANO Carmelo Daniele (cl. 1990); ZUCCHERO Benedetto (cl. 1993).
I cinque successivi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari: DI RAIMONDO Concetto Salvatore, inteso “Alfio Kawasaki” (cl. 1977); PANDETTA Salvatore Ettore (cl. 1993); PELLERITI Valerio Emanuele (cl. 1997); RUSSO Diego Filippo (cl. 2001); SANTAPAOLA Francesco (cl. 1998).
Infine due destinatari dell’obbligo di dimora: BELLA Santo (cl. 1966); SCALIA Salvatore (cl. 1957).
g.l.
Edited by, mercoledì 24 luglio 2024, ore 12,04.