Un 50enne di Catania è finito in carcere per violenze che andavano avanti da una quindicina di anni in ambito familiare, con reiterati episodi di inquietante aggressività degenerati in un atteggiamento brutale da circa un anno, quando avrebbe anche intrapreso una relazione extra-coniugale. L’uomo, che non perdeva occasione per denigrare la moglie, sperperava regolarmente quanto guadagnato acquistando per sé droga, senza contribuire alle spese familiari. Avrebbe sottoposto la moglie e i due figli (anche quando ancora minorenni) a continue minacce di morte, talvolta con l’utilizzo di una pistola illegalmente detenuta o di un coltello.
Costantemente “invitata” a lasciare la casa coniugale (“Altrimenti ti dò fuoco a te e anche alla casa, oppure ti getto nell’acido”), spintonata, schiaffeggiata, colpita dal lancio di vari oggetti, la donna talvolta doveva pure assistere alle percosse patite dal figlio, colpevole di avere preso le difese della madre, colpito più volte dal padre in un’occasione anche con il ferro da stiro e in un’altra, alle spalle, con un paletto stradale. Le richieste di somme di denaro, divenute col tempo maggiormente insistenti, sarebbero state indirizzate anche ai figli, che nel frattempo avevano intrapreso un’attività lavorativa e che, soprattutto per evitare reazioni più violente nei confronti della madre, cercavano di assecondare le pretese del padre, peraltro, spesso in stato di alterazione per assunzione di sostanze stupefacenti e in stato di astinenza.
I rapporti familiari, già da tempo incrinati, erano divenuti insostenibili quando lo scorso anno la donna aveva scoperto una relazione extra coniugale del marito, il quale, ostentando per di più tale rapporto, avrebbe mortificato la figura femminile della moglie ed esaltato invece quella dell’altra donna: “Quella è una modella, quella è meglio di te, quella è la tua padrona”. Ben presto però gli impeti aggressivi del 50enne si sarebbero manifestati anche agli occhi della nuova compagna, che avrebbe intuito l’ossessività e l’indole dell’uomo e avrebbe provato ad allontanarlo. Il 50enne avrebbe ripetutamente minacciato di morte la donna: ”Niente io, niente nessuno, mia o mia, ti faccio camminare su una sedia a rotelle, ti sparo in una gamba” e, al suo rifiuto di avere rapporti sessuali, l’avrebbe costretta a girare in auto con lui per giorni interi o ad accompagnarlo e stare con lui sul posto di lavoro. Essendo a conoscenza della dipendenza da sostanze stupefacenti della donna, sfruttava questo punto debole per convincerla a continuare la relazione, consegnandole peraltro il denaro (spesso da lui estorto ai propri familiari) per acquistare la droga. All’inizio del 2022 il 50enne, allo scopo di intimorire l’amante, le avrebbe mostrato una pistola, custodita nel cruscotto dell’auto e l’avrebbe poi anche usata esplodendo almeno cinque colpi contro l’auto del compagno di lei. La malcapitata, più volte rintracciata e schiaffeggiata per strada, tempestata di telefonate e messaggi, sarebbe stata cercata insistentemente dal 50enne a casa o anche per il tramite dei suoi familiari. Ormai esasperata la donna si sarebbe disfatta del proprio cellulare per non sentirlo più squillare ed avrebbe anche sofferto per la fine della relazione da parte del suo nuovo compagno timoroso per la propria incolumità, soprattutto, dopo gli spari sulla sua auto (ANSA).
Edited by, domenica 14 agosto 2022, ore 17,18.