I finanzieri della Tenenza di Sant’Agata Militello hanno concluso un’articolata attività d’indagine nei confronti di un’azienda agricola a Caronia, beneficiaria di ingenti finanziamenti comunitari illegittimi, ammontanti ad oltre 600.000 euro. Sequestrati beni per 400.000 euro ad imprenditore. I dettagli nel servizio e seguendo gli slide in alto e in basso in ordine di configurazione…
GIUSEPPE LAZZARO
I finanzieri della Tenenza di Sant’Agata Militello hanno concluso un’articolata attività d’indagine nei confronti di un’azienda agricola della provincia di Messina, operante a Caronia, beneficiaria di ingenti finanziamenti comunitari illegittimi, ammontanti ad oltre 600.000 euro.
Le investigazioni, condotte dalle Fiamme Gialle e coordinate dalla Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office) di Palermo, hanno consentito di fare luce su un complesso sistema di frode, posto in essere da un imprenditore agricolo peloritano, conseguentemente segnalato all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico. Di qui il provvedimento di sequestro preventivo di beni – ai fini della confisca – per un valore complessivo di oltre 400.000 euro nonché di 127 titoli di pagamento Agea (cosiddetti “diritti all’aiuto”) del valore complessivo di 16.000 euro circa.
Gli stanziamenti della Politica Agricola Comune, interamente finanziati dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) e Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), sono finalizzati ad implementare il reddito degli agricoltori, incentivare il mantenimento in buono stato delle superfici agricole e sostenere le produzioni, aumentandone la qualità, sostenibilità e competitività. Per essere ammesso al regime di pagamento dei contributi, tuttavia, l’imprenditore agricolo deve possedere alcuni fondamentali requisiti tra cui la titolarità di “titoli di pagamento” e la disponibilità di un’adeguata superficie, in base ad un legittimo titolo di legge. I finanzieri santagatesi, di contro, dopo articolati riscontri documentali e contabili, integrati dall’escussione di diversi proprietari terrieri, accertavano come l’agricoltore indagato avesse dichiarato il possesso di numerosi terreni agricoli, concentrati perlopiù nel Parco dei Nebrodi, ricorrendo a falsi contratti di affitto o comodato di fondo rustico. Nel dettaglio, come già documentato in numerosi casi della specie, emergeva come all’interno delle relative istanze venissero indebitamente inserite particelle di terreni in realtà di proprietà del Demanio Forestale della Regione Siciliana, ovvero venissero allegati falsi contratti di comodato, riportanti la firma di persone decedute molti mesi prima della stipula. In altri termini, schemi criminali ampiamente noti ma, evidentemente, ancora in voga, sulla scorta dei quali indurre in errore l’ente pagatore Agea, in ordine al possesso di una fittizia consistenza aziendale, con conseguente indebito ottenimento di risorse comunitarie per oltre 600.000 euro.
In considerazione degli elementi raccolti, su richiesta dei Procuratori Europei delegati per la Sicilia e Calabria, il Gip del Tribunale di Patti ha quindi emesso l’odierno provvedimento di sequestro preventivo per le ingenti somme indebitamente percepite che, eseguito nei giorni scorsi dai finanzieri, ha riguardato liquidità e beni immobili rinvenuti nella disponibilità dell’indagato.
Edited by, venerdì 3 marzo 2023, ore 10,30.