I finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando hanno denunciato due soggetti, residenti a Tortorici, ritenuti responsabili dell’indebita percezione di contributi comunitari per oltre 350.000 euro ed eseguito un decreto di sequestro preventivo del valore di 170.000 euro. Il servizio…
GIUSEPPE LAZZARO
I finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando, al comando del tenente Tiziano Varese, a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno denunciato due soggetti, residenti a Tortorici, ritenuti responsabili dell’indebita percezione di contributi comunitari per oltre 350.000 euro ed eseguito un decreto di sequestro preventivo del valore di 170.000 euro.
I pagamenti della Politica Agricola Comune, interamente finanziati dalla Unione Europea, sono delle forme di sostegno a tutela del reddito degli agricoltori, in modo da innalzare il tenore di vita della popolazione agricola, incrementare le produzioni e favorire il processo di adeguamento delle strutture agrarie, attraverso misure di carattere socio-strutturale. Per accedere a questi benefici l’imprenditore agricolo deve, tuttavia, dimostrare il regolare possesso di un’adeguata superficie coltivabile o destinata al pascolo.
L’attività di polizia economico-finanziaria eseguita dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Capo d’Orlando ha portato alla scoperta di un’insidiosa truffa posta in essere dal responsabile di una società agricola in pregiudizio del FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) che, nelle campagne dal 2012 al 2020, aveva introitato risorse comunitarie non spettanti per un importo totale di oltre 350.000 euro, di cui 170.000 oggi sottoposti a sequestro, somma corrispondente all’indebito profitto per la quale non risultano già trascorsi i termini di prescrizione ai fini penali.
Più in particolare, il titolare dell’azienda aveva indicato all’Ente pagatore – A.G.E.A. – il possesso di particelle catastali di terreni agricoli inizialmente ceduti dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ad un suo parente, con contratto di riservato dominio. Tali poderi, in seguito, simulando un contratto di comodato, erano stati inseriti, illegittimamente, nella domanda unica di pagamento dall’imprenditore. Il rappresentante legale pro tempore della società agricola, in concorso all’altra persona, è stato denunciato avendo raccolto elementi indiziari configuranti responsabilità in ordine al reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Di qui l’esecuzione dell’odierno provvedimento di misura cautelare reale delle somme di denaro e dei beni immobili, corrispondente all’illecito provento delle ravvisate responsabilità penali.
Edited by, mercoledì 25 ottobre 2023, ore 10,38.