Caltanissetta: La droga si pagava su Telegram in criptovalute, la GdF chiude 11 canali

Con la moderna tecnologia si vendevano sostanze stupefacenti con i pagamenti effettuati su Telegram in criptovalute. Per questo la guardia di finanza di Caltanissetta ha chiuso 11 canali della nota piattaforma. Il servizio sul link Sicilia News…

Undici canali di Telegram sui quali si vendevano sostanze stupefacenti, che si potevano pagare soltanto con criptovalute per limitarne il tracciamento, sono stati chiusi dalla guardia di finanza. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura e riguarda anche chat che proponevano la vendita di armi e banconote false.

Le indagini del gruppo delle Fiamme Gialle nissene, ricostruisce la Procura di Caltanissetta, hanno consentito di individuare una serie di «gruppi» costituiti sulla nota piattaforma, attivi su tutto il territorio nazionale, attraverso i quali venivano proposti acquisti di eroina, cocaina e Gras (meglio nota come la “droga dello stupro”). I prodotti venivano proposti e messi in vendita anche attraverso la pubblicazione di foto e video, corredati dalle recensioni di numerosi clienti anonimi e i relativi pagamenti perfezionati mediante criptovalute al fine di limitarne la tracciabilità.

L’attività svolta dalla guardia di finanza è stata avviata dopo i sequestri di piccoli quantitativi di sostanze stupefacenti, eseguiti nell’ambito delle ordinarie attività di controllo del territorio, che hanno permesso di individuare le piazze di spaccio virtuali, attraverso delicate attività di «pedinamento tecnologico» alla ricerca delle evidenze digitali che consentissero l’individuazione dei gruppi Telegram che operano nel mercato illegale. A conclusione delle attività, il Gip di Caltanissetta, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso apposito decreto di sequestro e contestuale chiusura di 11 canali Telegram dedicati ai traffici illeciti che, inoltre, sono risultati «proporre» anche la vendita di armi e banconote false (ANSA).

Edited by, martedì 7 marzo 2023, ore 14,07. 

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