Torniamo, con un servizio ex novo, sulla vicenda giudiziaria inerente l’organizzazione degli eventi culturali “Medievalia” a Brolo. Infatti, oltre all’assoluzione di tutti e 7 gli imputati per il riciclaggio in concorso (come già pubblicato), va precisato che sono scattate quattro prescrizioni, ed il conseguente non luogo a procedere, per truffa aggravata. Lo ha deciso il collegio giudicante del Tribunale di Patti. Nelle foto due degli imputati assolti per un verso e con il non luogo a procedere per l’altro: in alto l’avvocato NINO GERMANA’, di Brolo, in basso il tipografo ed editore di Ficarra ANTONINO ARMENIO…
Il collegio giudicante del Tribunale di Patti (presidente Mario Giuseppe Samperi, a latere Marialuisa Gullino ed Edoardo Zantedeschi) ha assolto, perché il fatto non sussiste, i 7 imputati che erano rimasti coinvolti, con l’accusa di riciclaggio in concorso e disposto il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione per 4 imputati, in merito all’organizzazione degli eventi culturali legati a “Medievalia”. A conclusione della requisitoria anche il pm Alice Parialò aveva chiesto l’assoluzione e la prescrizione per le posizioni interessate.
I sette assolti dall’accusa di riciclaggio in concorso sono: l’avvocato di Brolo Nino Germanà; Antonino Armenio, tipografo ed editore, di Ficarra; Rosario Triolo, di Barcellona Pozzo di Gotto; Vincenzo Oriti, di Alcara Li Fusi; Antonio Raffa, di Brolo; Antonino Sidoti, di Oliveri e Pietro Insana, di Brolo.
Il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, dall’accusa di truffa aggravata è scattata per Germanà, Armenio, Triolo e Oriti.
Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Alessandro Pruiti Ciarello, Decimo Lo Presti, Tommaso Calderone, Carmelo Occhiuto e Giacomo Portale.
L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Messina, era sfociata, il 4 febbraio 2015, nel sequestro della Torre Medievale di Brolo e di un immobile di proprietà dell’avvocato Nino Germanà, cugino dell’omonimo deputato nazionale della Lega, rappresentante legale dell’associazione culturale “Pickwick”, che organizzava gli eventi culturali a Brolo. In particolare le Fiamme Gialle contestavano voci di spesa rilevanti, rispetto alle quali si ipotizzavano fatturazioni inesistenti, frode e riciclaggio di denaro. I finanzieri all’epoca indagarono sull’indebita percezione di finanziamenti pubblici erogati dagli assessorati regionali al Turismo, Comunicazioni e Trasporti ma anche Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione, tra il 2009 e il 2010, per la ristrutturazione della Torre Medievale e del suo borgo e per la realizzazione della manifestazione culturale denominata “Medievalia”. Secondo la pubblica accusa – almeno nella contestazione iniziale – le erogazioni pubbliche sarebbero state ottenute corredando i piani economici di spesa con l’indicazione di acquisti fittizi da parte di ignari fornitori di beni o di servizi, facendo lievitare a dismisura i costi.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, mercoledì 1 giugno 2022, ore 14,20.