Brolo: Maltrattamenti in danno della madre, condanna a 2 anni

Il giudice del Tribunale di Patti ELEONORA VONA ha condannato, a 2 anni di reclusione, pena sospesa, G.M.M., di Brolo, accusato di maltrattamenti. Secondo l’accusa l’uomo maltrattava la madre anziana abitante nello stesso stabile, sottoponendola a sistematiche vessazioni psico-fisiche. Il servizio…

Il giudice del Tribunale di Patti Eleonora Vona ha condannato, a 2 anni di reclusione, pena sospesa, oltre al pagamento delle spese processuali, G.M.M., di Brolo, accusato di maltrattamenti. Secondo l’accusa l’uomo, difeso dagli avvocati Carmelo Occhiuto e Mike Bonomo, maltrattava la madre anziana M.E. (classe 1926) abitante nello stesso stabile, sottoponendola a sistematiche vessazioni psico-fisiche. La donna, assistita dall’avvocato Nino Favazzo, al dibattimento si è costituita parte civile.

In particolare, secondo l’accusa: durante i frequenti e ingiustificati scoppi d’ira, la sottoponeva a maltrattamenti e vessazioni, ponendola in uno stato assoluto di prostrazione psicologica e comunque mantenendo nei suoi confronti comportamenti aggressivi e offensivi della dignità della persona; a partire dall’anno 2018 metteva in atto reiterate aggressioni verbali e minacce, in una escalation persecutoria, che esponeva a serio pericolo la stessa incolumità dell’anziana donna; nel corso di una accesa discussione minacciava la madre dicendole che: “avrebbe messo una bomba e avrebbe fatto esplodere tutti”; a seguito dell’atto di donazione del piano terra dell’immobile sito in Brolo, contrada Lacco, fatta dalla parte offesa a favore della figlia, l’imputato minacciava che avrebbe “ammazzato quest’ultima e messo una bomba al cimitero per far diventare polvere mio marito defunto” costringendo la donna ad effettuare un contratto di usufrutto per il piano terra a favore dell’imputato.

E ancora, il 24 dicembre 2021, per futili motivi, in specie il distacco momentaneo della corrente elettrica a seguito di un guasto, l’uomo dava in escandescenza aggredendo verbalmente la madre con una tale veemenza da costringere l’anziana donna – terrorizzata per l’atteggiamento assunto dal figlio – a richiedere l’intervento dei carabinieri, in presenza dei quali, perseverando nella sua condotta esagitata, minacciava ripetutamente la parte offesa che “avrebbe messo una bomba”(…) “qua ammazzo a tutti, vi ammazzo vi ammazzo, faccio saltare tutti”. A seguito dell’episodio di cui sopra, l’anziana donna, per sottrarsi alle intemperanze e le reiterate minacce messe in atto dal proprio figlio, era costretta a trasferirsi per circa 15 giorni presso l’abitazione della sorella. Successivamente presso l’abitazione della figlia sita al terzo piano del medesimo immobile, dove al piano terra risiede l’imputato, minacciava di morte la sorella, in alcune occasione aggredendola fisicamente “alzandole anche le mani”; il 4 gennaio 2022, nel corso di un’accesa discussione, si rivolgeva verso l’anziana madre e la propria sorella pronunciando la seguente minaccia: “qui comando io, se non fate quello che dico io vi ammazzo, vi faccio vedere chi sono io!”, rendendo la vita dei propri cari particolarmente angosciosa, ponendo in essere una pluralità di azioni vessatorie morali, fisiche e psicologiche, realizzate nei momenti successivi e, comunque, collegate da un nesso di abitualità e avvinte nel loro svolgimento dall’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’anziana madre e della sorella M.M., tale da rendere particolarmente dolorosa e, quindi, impossibile la convivenza nello stesso stabile, al punto tale da costringere la parte offesa, come sopra meglio specificato, ad allontanarsi dal domicilio domestico per diversi giorni per trovare “rifugio” presso l’abitazione di alcuni familiari.

               Giuseppe Lazzaro

Edited by, martedì 24 settembre 2024, ore 8,58. 

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