Barcellona P.G.: L’omicidio di Giovanni Perdichizzi (Capodanno 2013), arrestati i presunti killer

A distanza di poco più di dodici anni svolta nelle indagini sull’omicidio di GIOVANNI PERDICHIZZI (foto in alto), considerato l’esattore del racket, per il clan dei “Barcellonesi” nel quartiere di San Giovanni, ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto la sera di Capodanno del 2013. I carabinieri del Ros, su indagini coordinate dalla Dda di Messina, hanno arrestato i due presunti killer: si tratta di SALVATORE BUCOLO e GIOVANNI CRINO’. Determinanti le rivelazioni di un gruppo di pentiti, “vecchi” e recenti. Il servizio sul link Cronaca…

GIUSEPPE LAZZARO

Giovanni Perdichizzi fu ucciso la sera di Capodanno del 2013 a Barcellona Pozzo di Gotto perché tratteneva per sé una parte delle estorsioni del clan dei “Barcellonesi”, secondo gli inquirenti. Operazioni stamattina tra la provincia messinese e di Siena da parte dei carabinieri del Ros: due gli arrestati, con il supporto del Comando provinciale dei carabinieri di Messina. Secondo l’accusa i presunti killer di quella fredda serata furono Salvatore Bucolo, 35 anni e Giovanni Crinò, 39 anni, adesso arrestati.

L’omicidio, interno alla famiglia mafiosa in azione a Barcellona e nella fascia tirrenica, avvenne l’1 gennaio 2013. Fondamentale l’apporto dei collaboratori di giustizia, alcuni recenti, con riscontri nelle indagini. Si tratta dei pentiti Carmelo D’Amico, Nunziato Siracusa, e, più recentemente, Salvatore Micale, Alessio Alesci e Marco Chiofalo. Il tutto con l’apporto delle immagini della video sorveglianza che, la sera dell’omicidio, ne ripresero le fasi.

Giovanni Perdichizzi era considerato referente dei “Barcellonesi”, che operava nel quartiere San Giovanni, con l’incarico di tenere la cassa dell’associazione. In particolare, i proventi delle estorsioni. Ora il Giudice per le indagini preliminari di Messina Arianna Raffa, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina – Direzione distrettuale antimafia (Dda), ha disposto il carcere per due indagati. L’accusa è di concorso in omicidio premeditato, oltre che concorso nel porto illegale in luogo pubblico di un’arma da sparo. Il tutto con l’aggravante mafiosa: articolo 416 bis del Codice penale.

Giovanni Perdichizzi, 41 anni, si trovava in un bar di piazza Sant’Antonino la sera di Capodanno di dodici anni fa quando un killer a volto coperto ed armato di fucile a canne mozze gli sparò in pieno volto, per poi fuggire con un complice che lo attendeva fuori, su una motocicletta. Le indagini si erano concentrate subito sul regolamento di conti. L’ipotesi della matrice mafiosa, suffragata anche dalle modalità del delitto, fu quella ritenuta più probabile dagli investigatori. E quello resta, sino ad ora, l’ultimo omicidio, con matrice la criminalità organizzata, avvenuto nella città del Longano.

Edited by, lunedì 31 marzo 2025, ore 10,27.   

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