Come annunciato stamane con un dispaccio è scattata all’alba una operazione antimafia della polizia, coordinata dalla Dda di Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto (foto in alto una fase). Sono state arrestate 15 persone (14 in carcere, uno ai domiciliari), fra le quali anche tre donne, a vario titolo accusate di associazione mafiosa, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di beni sottoposti a sequestro. Il gruppo agiva con la complicità dell’amministratore giudiziario e di storici dipendenti di una impresa confiscata ma, di fatto, sempre in mano al clan dei “barcellonesi”. Dettagli e nomi degli arrestati nel servizio postato sul link Cronaca…
GIUSEPPE LAZZARO
Oltre 150 poliziotti di Messina in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Palermo, Catania, Siracusa, Enna e Vibo Valentia, sono stati impegnati dalle prime luci dell’alba in una vasta operazione contro la criminalità organizzata di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinata dalla Dda, la Direzione distrettuale antimafia di Messina.
Le indagini si sono concentrate su 15 persone sulle quali pende l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Messina responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di beni sottoposti a sequestro. A Barcellona Pozzo di Gotto sono stati impegnati anche gli agenti del Sisco di Palermo, Catania e Messina e i Cinofili della Questura di Vibo Valentia.
Le indagini hanno svelato come il gruppo agiva attraverso la gestione illecita di un’impresa, con sede a Barcellona Pozzo di Gotto, attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, di rifiuti speciali e demolizione di veicoli. La ditta, destinataria di diversi provvedimenti giudiziari di sequestro e confisca, sin dal primo sequestro era stata affidata a un commercialista, Salvatore Virgillito, nominato amministratore giudiziario nel 2011 e attuale presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catania (foto in basso).
I vari provvedimenti giudiziari avevano riconosciuto come l’impresa fosse riconducibile alla cosiddetta “famiglia mafiosa barcellonese”, essendo stata gestita da un noto pregiudicato mafioso, figlio della titolare dell’impresa, ritenuto esponente apicale, attualmente detenuto.
Tuttavia, nonostante i diversi provvedimenti di sequestro e confisca, le indagini hanno messo in luce come il capomafia barcellonese Domenico Ofria continuasse a gestire l’attività. Proseguiva, insomma, ad agire quale “titolare di fatto” anche grazie ai comportamenti dell’amministratore giudiziario, completamente asservito al potere mafioso del clan, nei cui confronti manifestava riverenza e compiacenza.
E’ stato ricostruito anche il modus operandi degli indagati i quali, grazie alla complicità dell’amministratore giudiziario e di alcuni storici dipendenti, vendevano pezzi di ricambio usati senza il titolo fiscale e lo smaltimento di rifiuti non censiti. L’impresa veniva utilizzata come strumento di illecito arricchimento, attraverso la continua appropriazione del denaro non contabilizzato dalle casse.
Situazione che ha consentito agli indagati di mettere a segno estorsioni sia nei confronti del personale dipendente ritenuto non “affidabile” e per questo motivo allontanato dall’azienda, sia verso altri imprenditori dello stesso settore, avvalendosi anche della “simbolica” presenza quotidiana nei locali dell’impresa di Ofria e di tutti i suoi familiari. Domenico Ofria si sarebbe sentito male dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. E’ stato trasferito in ospedale in ambulanza per accertamenti.
“Le indagini condotte hanno messo in evidenza come un’azienda confiscata a una organizzazione operante nel barcellonese sia stata gestita senza soluzione di continuità dalla stessa organizzazione a cui era stata sottratta”, ha commentato il Procuratore capo di Messina Antonio D’Amato durante la conferenza stampa svoltasi stamane alla Questura di Messina. “Tutto questo è stato possibile – continua D’Amato – grazie a intuizioni investigative, a un sistema di intercettazioni e monitoraggio e anche al determinante apporto di un collaboratore di giustizia. La continua presenza criminale ha generato agli occhi della comunità la percezione di una certa continuità delinquenziale”.
“L’esito delle attività d’indagine – ha detto il Questore di Messina Annino Gargano – ha dimostrato come queste organizzazioni che oggi andiamo a contrastare efficacemente sul territorio abbiano alzato l’asticella del posizionamento mafioso nel territorio in cui gestivano le proprie attività. Un collaboratore di giustizia ha reso dichiarazioni nel corso delle investigazioni che hanno trovato poi riscontro nell’attività svolta”.
GLI ARRESTATI (sono 15, 14 in carcere e uno ai domiciliari)
1) ACCETTA Giuseppe, nato a Milazzo (Me) il 25.03.1983, residente a Barcellona P.G.;
2) ALESCI Luisella, nata a Messina il 28.09.1971;
3) CRINO’ Salvatore, nato a Barcellona Pozzo di Gotto;
4) DE PASQUALE Natale Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) il 24.12.1980;
5) FOTI Tiziana Francesca, nata a Barcellona Pozzo di Gotto il 15.10.1972;
6) MUNAFÒ Angelo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto;
7) OFRIA Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 10.09.2003;
8) OFRIA Carmelo, nato a Milazzo il 30.09.1992, residente a Barcellona Pozzo di Gotto;
9) OFRIA Chiara, nata a Milazzo il 22.06.1999, residente a Barcellona Pozzo di Gotto;
10) OFRIA Domenico, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 07.11.1971;
11) OFRIA Giuseppe, nato a Milazzo il 05.04.1994, residente a Barcellona Pozzo di Gotto;
12) OFRIA Salvatore, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 19.07.1964, attualmente detenuto nella Casa circondariale di Vibo Valentia;
13) SALVO Fabio Andrea, nato il 30.11.1973 a Barcellona Pozzo di Gotto;
14) SALVO Paolo, nato il 11.05.1970 a Barcellona Pozzo di Gotto;
15) VIRGILLITO Salvatore, nato a Paternò (Ct) il 12.01.1965 e residente a Catania.
Edited by, martedì 14 gennaio 2025, ore 14,11.