Barcellona P.G.: Confiscati i beni (tre appartamenti) a Domenico Ofria, già condannato per “Mare Nostrum”

Tre appartamenti, tutti nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, sono stati confiscati dalla Sezione di Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, a DOMENICO OFRIA, ritenuto affiliato al clan mafioso dei “Barcellonesi”. I beni gli erano stati sequestrati dalla guardia di finanza nel gennaio di due anni fa. L’uomo è stato condannato nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” con l’accusa di associazione mafiosa. Il servizio…

Tre appartamenti, tutti nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, sono stati confiscati dalla Sezione di Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, a Domenico Ofria, 53 anni, ritenuto affiliato al clan mafioso dei “Barcellonesi”. I beni gli erano stati sequestrati dalla guardia di finanza nel gennaio di due anni fa. Ofria è stato condannato per associazione mafiosa, con sentenza definitiva, nell’operazione “Mare Nostrum” scattata il 6 giugno 1994 con 223 arresti e oltre 300 denunciati.

I finanzieri del Comando Provinciale di Messina, il 12 gennaio 2021, avevano dato esecuzione a due decreti di sequestro di beni, per un valore complessivo di 1 milione di euro circa, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia peloritana, nei confronti di due soggetti: Domenico Ofria e Salvatore Sterrantino, 64 anni, quest’ultimo di Giardini Naxos.

L’operazione costituiva l’esito di precedenti attività investigative di tipo economico-patrimoniale poste in essere dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina, con specifico riferimento all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati nella provincia messinese, nei settori delle infiltrazioni mafiose nel tessuto dell’economia legale e dell’usura.

In particolare, l’attività svolta dalle Fiamme Gialle è consistita nella meticolosa ricostruzione del profilo soggettivo criminale dei due target investigati, nonché nella puntuale individuazione del patrimonio, mobiliare e immobiliare, ai medesimi riconducibile, direttamente e/o indirettamente, nel tempo accumulato in assenza di lecite fonti di reddito: un patrimonio costituito da due unità immobiliari ubicate nella zona residenziale dell’area balneare di Barcellona Pozzo di Gotto, un fabbricato in Giardini Naxos, nonché nei saldi dei conti correnti bancari ai medesimi intestati.

Sul punto, riguardo a Ofria, gli accertamenti svolti dai militari del G.I.C.O. permettevano di riqualificare quali illeciti i redditi da lavoro “apparentemente leciti” dallo stesso dichiarati, poiché rispondenti alla necessità di redistribuzione dei profitti derivanti da un’impresa individuale (intestata a prestanome) di fatto riconducibile al fratello Salvatore Ofria, classe 1964, anch’egli inserito nel medesimo sodalizio barcellonese, seppur con maggiore autorità criminale. Proprio le indagini all’epoca svolte permisero di ritenere tale attività imprenditoriale come inquinata in radice: una classica impresa mafiosa che si sarebbe avvalsa “della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza mafiosa del suo effettivo titolare”, in grado di “sbaragliare la concorrenza, inserendosi in settori economici particolarmente proficui, quali quello dello smaltimento dei rifiuti”, nonché luogo in cui intervenivano “gli incontri tra i vertici del gruppo, propedeutici all’assunzione di decisioni strategiche per la sopravvivenza dell’associazione”. La riqualificazione dei redditi percepiti così operata consentiva, quindi, di dimostrare una significativa sproporzione tra il tenore di vita mantenuto ed i redditi dichiarati, attribuendo tale differenza, secondo ipotesi investigativa, proprio ai profitti del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo schema criminoso realizzato dai fratelli Ofria costituisce, nella letteratura criminale, uno degli stratagemmi più diffusi per schermare i proventi illeciti dell’impresa criminale, fornendo – secondo gli inquirenti – una parvenza di liceità alla relativa fonte di reddito che solo approfondite indagini di natura economico-finanziaria, core business della guardia di finanza, possono consentire di neutralizzare.

             Giuseppe Lazzaro

Edited by, giovedì 10 agosto 2023, ore 16,37. 

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