Ieri abbiamo pubblicato la notizia relativa al Gip del Tribunale di Barcellona GIANLUCA SIDOTI che, su indagini svolte dalla guardia di finanza della Compagnia di Milazzo e della Tenenza di Barcellona, ha firmato una ordinanza con misure interdittive per un consulente del lavoro e 6 imprenditori, accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato. In tutto gli indagati sono 51: adesso pubblichiamo il servizio ex novo e con i nomi di tutti gli indagati…
Misure interdittive per un consulente del lavoro e 6 imprenditori, tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. Sono ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il Gip del Tribunale di Barcellona Gianluca Sidoti ha disposto per loro il divieto temporaneo di svolgere l’attività professionale per un anno.
Dopo le indagini eseguite, i militari della guardia di finanza della Compagnia di Milazzo e della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto hanno scoperto un articolato disegno criminale. Gli imprenditori, insieme al consulente, avrebbero ideato un sistema per ottenere indebiti vantaggi fiscali, compensi e indennità, con assunzioni fittizie di lavoratori. Nel dettaglio, avrebbero creato delle società risultate improduttive e prive di qualsiasi struttura aziendale al solo fine di assumere personale per ricevere le indennità previste dal sistema previdenziale nazionale.
Le investigazioni, sviluppate in collaborazione con gli ispettori dell’Inps, hanno preso il via dal monitoraggio di alcune imprese che, in modo anomalo, beneficiavano di cospicue agevolazioni previdenziali, con particolare riferimento al cosiddetto “bonus Renzi”.
Le false assunzioni hanno consentito di giustificare, in un secondo momento, l’indebita percezione dei contributi assistenziali a sostegno del reddito, legati alle indennità Covid-19 e principalmente alla cosiddetta Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’Impiego).
Complessivamente, sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ben 51 persone. E’ stato applicato nei confronti di gran parte degli indagati anche il sequestro delle somme indebitamente percepite per rapporti di lavoro inesistenti, per un ammontare di circa 200.000 euro. Le persone indagate sono attive in svariati settori economici e con sedi in comuni della costa tirrenica messinese e sono accusate del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.
I NOMI
Il Gip del Tribunale di Barcellona Sidoti, nei confronti del consulente del lavoro Giuseppe Antonio Trapani, 43 anni, di Barcellona, ha applicato il divieto di esercitare l’attività professionale di consulenza del lavoro in proprio o presso terzi, per la durata di un anno dall’inizio della sua esecuzione avvenuta ieri.
Per gli altri sei indagati divieto di esercitare l’attività professionale o imprenditoriale attraverso società a loro riconducibili, per la durata di un anno. Si tratta dell’imprenditore Giuseppe Valenti, 34 anni, di Pace del Mela; Maria Carmela Donato, 37 anni, di Pace del Mela, titolare dell’omonima ditta individuale; Emanuele Mondello, 37 anni, di Milazzo, titolare dell’omonima ditta individuale; Vincenzo Scolaro, 42 anni, di Milazzo, titolare dell’omonima ditta individuale; Santina Maria Marcini, 58 anni, di Merì, rappresentante legale dell’omonima ditta individuale; Adriano Pino, 30 anni, di Merì, rappresentante legale della società “Pino srl”.
I 51 INDAGATI
Il consulente del lavoro Giuseppe Antonio Trapani, 43 anni, di Barcellona; Giuseppe Valenti, 34 anni, di Pace del Mela, legale rappresentante dell’omonima impresa individuale; Maria Carmela Donato, 37 anni, di Pace del Mela, titolare dell’omonima ditta individuale; Emanuele Mondello, 37 anni, di Milazzo, titolare dell’omonima ditta individuale; Vincenzo Scolaro, 42 anni, di Milazzo, titolare dell’omonima ditta individuale; Santina Maria Marcini, 58 anni, di Merì, rappresentante legale dell’omonima ditta individuale; Adriano Pino, 30 anni, di Merì, rappresentante legale della società “Pino srl”, i quali hanno avuto applicato il divieto di esercitare l’attività professionale o imprenditoriale attraverso società a loro riconducibili, per un anno.
Gli indagati che hanno subito il sequestro delle somme percepite sono; Giuseppina Alesci, 36 anni; Luisa Aliberti, 51 anni; Daniela Santina Benenati, 37 anni; Riccardo Calamoneri, 37 anni; Maria Rita Caliri, 34 anni; Serena Caliri, 31 anni; Salvatore Chiofalo, 52 anni; Maria De Pasquale, 49 anni; Marisa Di Salvo, 45 anni; Alberto Esposito Malara, 43 anni; Gaetano Gaspare Carmelo Fazio, 35 anni; Mario Giuseppe Fazio, 71 anni; Veronica Genovese, 42 anni; Venerina Valentina Giambò, 32 anni; Carmelo Mazzeo, 61 anni; Carmelina Milone, 40 anni; Concetto Mirabile, 50 anni; Tindara Motta, 40 anni; Giuseppina Munafò, 34 anni; Mariano Perdichizzi, 66 anni; Francesca Pino, 39 anni; Giovanni Rappazzo, 34 anni; Valentina Loredana Russo, 38 anni; Giuseppe Saja, 57 anni; Nunziata Rosa Sciacca, 58 anni; Giuseppe Sottile, 48 anni; Lucia Truscello, 38 anni; Carmela Villalba, 46 anni, tutti di Barcellona.
Quindi ancora: Danilo Maio, 29 anni; Olga Stefania Caccamo, 37 anni, di Rodì Milici. Antonino Pino, 63 anni; Lucia Pino, 65 anni; Santi Pino, 37 anni, di Merì. Maria Teresa Cicciari, 46 anni di Rometta; Luana Concetta Marchese, 34 anni, originaria di Messina e residente in uno dei paesi dell’hinterland di Barcellona; Pietro Angelo Mazzù, 27 anni, di San Filippo del Mela; Domenico Venuto, 23 anni, di San Filippo del Mela; Leila Idriss, 42 anni, nata in Tunisia; Vincenzo Nucera, 42 anni; Santi Torre, 49 anni; Rubina Anania, 29 anni; Carmelo Manna, 61 anni; Maria Letizia Milazzo, 48 anni; Maria Tindara Scibilia, 37 anni, tutti di Milazzo.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, venerdì 18 novembre 2022, ore 10,01.