Autostrade (A 18 e A 20): Sub appalto non autorizzato per lavori, chiuse dalla DIA le indagini nei confronti di 4 imprenditori

La DIA, Direzione Investigativa Antimafia, ha notificato l’informazione di garanzia e avviso di chiusura delle indagini preliminari emessa dalla Procura della Repubblica di Messina nei confronti di quattro imprenditori delle province di Palermo e Messina, indagati per il delitto di sub appalto non autorizzato, riguardante lavori di manutenzione oggetto di gara per un importo complessivo, a base d’asta, di 1.680.000 euro. In oggetto i lavori sulle A 18 Messina-Catania e A 20 Messina-Palermo. Il servizio…

La DIA, Direzione Investigativa Antimafia, ha notificato l’informazione di garanzia e avviso di chiusura delle indagini preliminari emessa dalla Procura della Repubblica di Messina nei confronti di quattro imprenditori delle province di Palermo e Messina, indagati per il delitto di sub appalto non autorizzato, riguardante lavori di manutenzione oggetto di gara per un importo complessivo, a base d’asta, di 1.680.000 euro. Si tratta di Giuseppe Sala, di Casteldaccia, titolare della G.S. Impianti srl, che si aggiudicò l’appalto; Antonino Barone, di Bagheria e Gioacchino La Bianca, di Palermo, a cui è riferibile la ditta Ellebi-St srl. Il quarto imprenditore coinvolto è il milazzese Francesco Duca. A loro tre vennero ceduti i lavori, secondo l’ipotesi di reato senza l’autorizzazione dell’autorità competente.

Si tratta di una vicenda emersa tra il 2019 e il 2020 a seguito di indagini condotte dagli investigatori della DIA con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia peloritana, con riguardo all’appalto bandito dal Consorzio per le Autostrade Siciliane per l’esecuzione di lavori di manutenzione degli impianti elettrici delle tratte autostradali A 18 Messina-Catania e A 20 Messina-Palermo.

Di tale gara risultava vincitrice inizialmente un’impresa della provincia di Palermo, poi esclusa, a seguito di anomalie procedurali. Tuttavia, secondo l’ipotesi investigativa, fondata su un articolato quadro indiziario, è emerso tra i mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020, la suddetta società, nonostante l’esclusione, fosse riuscita comunque a gestire – seppur in parte – tali opere (per un importo complessivo, a base d’asta, di 1.680.000 euro), ottenendo dalla società risultata aggiudicataria un sub appalto di fatto e senza l’autorizzazione dell’autorità competente.

               g.l.

Edited by, mercoledì 4 settembre 2024, ore 16,21. 

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