Acquedolci: Maggioranza spaccata e chiede la testa (con la giunta!) del presidente del consiglio Salerno

Al Comune di Acquedolci, a distanza di appena due anni dalle elezioni amministrative che hanno riconfermato l’avvocato ALVARO RIOLO come sindaco, la maggioranza, a lui vicina, si è spaccata. Fibrillazioni interne tanto che la stessa maggioranza che lo ha eletto e persino la giunta (che non ha competenze in merito) hanno chiesto le dimissioni del presidente del consiglio comunale GIUSEPPE SALERNO (foto in alto). Il servizio…

Al Comune di Acquedolci, a distanza di appena due anni dalle elezioni amministrative che hanno riconfermato l’avvocato Alvaro Riolo come sindaco, la maggioranza, a lui vicina, si è spaccata. Le polemiche e i battibecchi erano sorti da tempo nei social ma adesso il caso è scoppiato ufficialmente.

Giovedì 19, con un documento ufficiale presentato al protocollo dell’ente municipale, protocollo n. 15455, sono state chieste le dimissioni dalla carica al presidente del consiglio comunale eletto dalla stessa maggioranza, Giuseppe Salerno.

Nel documento vengono addotte motivazioni di varia natura ma viene chiaramente indicato come interrotto il rapporto di fiducia tra il presidente del consiglio e il gruppo consiliare che sostiene il sindaco. “Nell’ultimo consiglio comunale – si legge nella lettera del gruppo di maggioranza consiliare e della giunta – il presidente del consiglio ha convocato la seduta senza alcuna condivisione con gli altri componenti della maggioranza consiliare, né tanto meno aver consultato l’amministrazione comunale”. Poi i firmatari rincarano la dose, scrivendo che “il Salerno aveva adottato in seno al consiglio comunale ed anche al di fuori di esso un ulteriore grave comportamento, con attacchi nella sfera personale…alla persona del sindaco e di alcuni componenti della giunta”.

Ci sarebbero due osservazioni da avanzare sulle firme poste in calce al documento e quelle mancanti. Il documento è sottoscritto anche dal consigliere Natoli che stranamente, pur essendosi dichiarato indipendente, adesso unisce la propria firma a quella del gruppo di maggioranza cui, evidentemente, ha aderito non si sa per quali ragioni, essendo stato eletto con il gruppo di minoranza che aveva proposto un programma distinto e distante da quello del sindaco Riolo. Altra considerazione politica sul documento è quella che tra i consiglieri che chiedono a Salerno di dimettersi non figura la firma, oltre a quella naturale dello stesso Salerno, della consigliera Elisabetta Russo, anch’essa originariamente eletta con la maggioranza e che evidentemente ha formato un nuovo gruppo indipendente con lo stesso Salerno e, cosa ancor più politicamente inquietante, è che le dimissioni vengono richieste dalla giunta municipale, che non ha competenze sulla nomina del presidente del consiglio e che è organo controllato dal consiglio stesso. Il capogruppo dell’opposizione Ciro Gallo ha dichiarato che la maggioranza è a pezzi.

Cosa succederà ora? Il presidente Salerno dovrà decidere se accogliere la richiesta di dimissioni proveniente dalla sua ex compagine o se lo stesso deciderà di mantenere il ruolo di presidente che il consiglio gli ha assegnato, continuando a svolgere la funzione con l’imparzialità che il ruolo gli impone. I numeri in aula propendono per la seconda ipotesi, in quanto la maggioranza attualmente conta soltanto 7 consiglieri e l’opposizione 5 e non ci sarebbero motivi istituzionali per la revoca ma soltanto screzi politici.

             Giuseppe Lazzaro

Edited by, sabato 21 settembre 2024, ore 10,54. 

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