A 20: Dopo 12 anni riapre il viadotto Ritiro a Messina, meglio tardi che mai

Riapre oggi pomeriggio il viadotto Ritiro a Messina (foto in alto, del Cas, completo), importante snodo di collegamento, da e per, gli svincoli di Messina Boccetta, Centro, San Filippo, Gazzi e Tremestieri e fondamentale via tra le A 20 (Me-Pa) e A 18 (Me-Ct). Non c’è nulla da festeggiare ma meglio tardi che mai. Il servizio…

Sono trascorsi 4.368 giorni da quel 12 agosto 2012 da quando il viadotto Ritiro è stato dimezzato. Da quando c’è stato spazio solo per una corsia per poterlo attraversare in un senso o nell’altro. Una strozzatura di dodici anni e tredici estati, il periodo più difficile da sopportare per una rete viaria così minimale come quella della dorsale tirrenica. Priva di alternative valide, specie per i mezzi pesanti che non possono percorrere la Strada Statale 113 per una prescrizione dell’Anas alla quale non sono mai seguiti i lavori di adeguamento.

Oggi il viadotto Ritiro, 924 metri di ponte sospeso sull’omonimo rione di Giostra, sarà aperto nella sua interezza a distanza di 7 anni dall’avvio concreto dei lavori da parte della Toto Costruzioni.

Si tratta del raccordo, fondamentale, che dall’uscita della galleria “Telegrafo”, poco prima di Messina lungo la A20 Messina-Palermo, collega con gli svincoli di Messina Boccetta, Centro, San Filippo, Gazzi, Tremestieri e, da qui, con la A18 Messina-Catania.

L’apertura al traffico su entrambe le corsie della carreggiata direzione Catania del Ritiro è avvenuta oggi pomeriggio. Anche quella lato valle, cioè direzione Palermo, non sarà più condivisa dai due sensi di marcia ma sarà tutta a disposizione di chi viaggia verso Villafranca Tirrena. Sarà chiuso evidentemente anche il bypass Baglio, quella discesa realizzata un anno fa per consentire il cambio di carreggiata. Resterà come pista d’emergenza per ovviare al fatto che in tutto quel tratto di tangenziale non vi sia un solo punto di contatto fra le due direttrici. Non c’è nulla da festeggiare ma è anche meglio dire “meglio tardi che mai”.

“Restituiamo ai cittadini un’opera strategica per la viabilità dell’area metropolitana di Messina e dell’intera Sicilia orientale, chiudendo finalmente un cantiere per troppi anni fonte di disagi e rallentamenti. Siamo particolarmente lieti di aver concluso i lavori in tempo per garantire una normale circolazione veicolare in un periodo di intenso traffico come il mese di agosto. A conferma che il governo regionale continua a lavorare per migliorare la qualità delle nostre strade, puntando sulla sicurezza e sulla riduzione dei tempi di percorrenza”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la riapertura al traffico, questa mattina, del viadotto Ritiro sull’autostrada A20 Messina-Palermo, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, il presidente del Cas (Consorzio autostrade siciliano) Filippo Nasca, il direttore generale del Consorzio Franco Fazio, il sindaco di Messina Federico Basile e il prefetto di Messina Cosima Di Stani.

I lavori sono stati realizzati dalla Toto Costruzioni Generali e sono costati complessivamente 68 milioni di euro, dei quali 51 milioni a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020 e 3 milioni a carico dello Stato per il “caro materiali”. L’opera ha previsto l’adeguamento statico e il miglioramento sismico, con l’utilizzo di cento dissipatori, del viadotto Ritiro, con completa demolizione e ricostruzione degli impalcati di questo strategico snodo viario fra le autostrade siciliane A18 e A20, tra lo svincolo Messina-Boccetta e la barriera di Villafranca Tirrena, dice la Regione. In particolare, il viadotto è collocato in corrispondenza del tratto in cui l’autostrada A20 si connette alla viabilità urbana attraverso lo svincolo Giostra, favorendo una connessione diretta tra l’arteria autostradale e il porto di Messina e alleviando il traffico che grava sulle strade cittadine. Realizzato nei primi anni ’70, è costituito da due distinte carreggiate, strutturalmente indipendenti, della lunghezza rispettivamente di 924,10 metri con 22 campate (carreggiata destra direzione Palermo) e di 866,77 metri e 20 campate (carreggiata sinistra). La luce delle campate (ossia la massima distanza tra due appoggi consecutivi) varia da 35 a 45 metri, con le pile che arrivano a un’altezza di 63 metri.

Edited by, martedì 30 luglio 2024, ore 14,27. 

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