Barcellona P.G.: L’omicidio di Giovanni Perdichizzi. Il TdR annulla l’arresto di Giovanni Crinò

Il Tribunale del Riesame di Messina ha annullato integralmente l’ordinanza di custodia cautelare a carico di una delle due persone arrestate, lo scorso 31 marzo, per l’omicidio di GIOVANNI PERDICHIZZI (foto in alto), avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto la sera di Capodanno del 2013. Si tratta del provvedimento a carico di GIOVANNI CRINO’, difeso dall’avvocato TINO CELI. Il servizio…

GIUSEPPE LAZZARO

Il Tribunale del Riesame di Messina (presidente Maria Vermiglio) ha annullato integralmente l’ordinanza di custodia cautelare a carico di una delle due persone arrestate, lo scorso 31 marzo, per l’omicidio di Giovanni Perdichizzi, avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto la sera di Capodanno del 2013.

Il TdR, nello specifico, ha annullato il provvedimento cautelare di arresto in carcere nei confronti del barcellonese Giovanni Crinò, 39 anni, difeso dall’avvocato Tino Celi il quale, nella richiesta di annullamento accolto, ha insistito sulla mancanza dei soli indizi di colpevolezza del proprio assistito. Si è in attesa di conoscere le motivazioni della decisione del TdR.

LA VICENDA

Giovanni Perdichizzi fu ucciso perché tratteneva per sé una parte delle estorsioni del clan dei “Barcellonesi”, secondo gli inquirenti. Lo scorso 31 marzo, tra la provincia messinese e Siena, da parte dei carabinieri del Ros furono arrestati, con il supporto del Comando provinciale dei carabinieri di Messina, Salvatore Bucolo, 35 anni e Giovanni Crinò, 39 anni.

L’omicidio, interno alla famiglia mafiosa in azione a Barcellona e nella fascia tirrenica, avvenne l’1 gennaio 2013. Fondamentale l’apporto dei collaboratori di giustizia, alcuni recenti, con riscontri nelle indagini. Si tratta dei pentiti Carmelo D’Amico, Nunziato Siracusa e, più recentemente, Salvatore Micale, Alessio Alesci e Marco Chiofalo. Il tutto con l’apporto delle immagini della video sorveglianza che, la sera dell’omicidio, ne ripresero le fasi.

Giovanni Perdichizzi era considerato referente dei “Barcellonesi”, che operava nel quartiere San Giovanni, con l’incarico di tenere la cassa dell’associazione. L’accusa per i due indagati è di concorso in omicidio premeditato, oltre che concorso nel porto illegale in luogo pubblico di un’arma da sparo. Il tutto con l’aggravante mafiosa: articolo 416 bis del Codice penale, associazione mafiosa.

Giovanni Perdichizzi, che aveva 41 anni, si trovava in un bar di piazza Sant’Antonino la sera di Capodanno di dodici anni fa quando un killer a volto coperto ed armato di fucile a canne mozze gli sparò in pieno volto, per poi fuggire con un complice che lo attendeva fuori, su una motocicletta. Le indagini si erano concentrate subito sul regolamento di conti. L’ipotesi della matrice mafiosa, suffragata anche dalle modalità del delitto, fu quella ritenuta più probabile dagli investigatori. E quello resta, sino ad ora, l’ultimo omicidio, con matrice la criminalità organizzata, avvenuto nella città del Longano.

Edited by, sabato 19 aprile 2025, ore 12,03. 

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