E’ fallita, a San Pier Niceto, la truffa del finto carabiniere ai danni di un anziano al quale era stato detto, da un giovane, che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale e che necessitavano 15.000 euro per non avere conseguenze. L’anziano ha allertato i carabinieri che hanno arrestato, con l’accusa di tentata estorsione, un 20enne di Catania e denunciando il complice. Il servizio…
Prima una telefonata di un finto maresciallo dei carabinieri che ha fatto credere ad un anziano che suo figlio, verosimilmente coinvolto in un sinistro stradale, avrebbe dovuto pagare una somma di denaro per scongiurare ulteriori conseguenze. Infatti poco dopo un uomo si è presentato presso l’abitazione della vittima, per riscuotere la somma di 15.000 euro in contanti, richiesti per risolvere una fantomatica controversia con la quale aveva fatto credere al malcapitato che il figlio era stato trattenuto in caserma in seguito ad un incidente stradale.
È quanto accaduto, sabato scorso, a un pensionato di San Pier Niceto, circuìto da una persona, poi individuata, tramite un’immediata attività d’indagine, e arrestata dai carabinieri per tentata estorsione. Fondamentale è stata la prontezza della vittima la quale, insospettita dalla telefonata ricevuta e dal contatto avuto con l’uomo che si era recato presso la sua abitazione per chiedergli i soldi, ha preso tempo, allertando il 112. I militari dell’Arma, tra cui un maresciallo della Compagnia di Milazzo libero dal servizio, sono intervenuti nella zona, individuando, grazie alle descrizioni dell’anziano, il presunto truffatore, identificato in un 20enne di Catania, bloccandolo poco dopo nelle vicinanze. Dalle successive indagini è stato individuato anche un complice, un 22enne, anche lui del capoluogo etneo, che si trovava in zona. I due giovani sono stati condotti in caserma, e, definito il quadro indiziario, i militari dell’Arma hanno formalizzato l’arresto in ordine al reato di tentata estorsione nei confronti del 20enne, condotto in carcere, denunciando in stato di libertà il complice. Di fondamentale importanza, come spesso accade, è stata la collaborazione della vittima che, avendo compreso di poter essere oggetto di una truffa, ha subito chiamato i carabinieri.
g.l.
Edited by, martedì 15 aprile 2025, ore 9,53.