I segreti per la longevità, e come vivere per 100 anni, un secolo. Lo rivela, nel settimanale servizio della rubrica “Salute&Benessere”, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, attraverso un nuovo studio della prestigiosa Università di Harvard. Il servizio…
AVVISO- Come avviene da 7 anni a questa parte, dall’istituzione della rubrica su Gl Press, in occasione della Settimana Santa che porta alla Santa Pasqua e del Venerdì Santo in particolare, venerdì prossimo, 18 aprile, “Salute&Benessere” si prenderà una pausa e tornerà venerdì 25 aprile.
E’ ancora una volta l’Università di Harvard a pubblicare un nuovo studio guidato dalla Scuola di Salute Pubblica Harvard T.H. Chan. La dieta per invecchiare in buona salute è l’argomento attenzionato dagli scienziati statunitensi.
Grazie all’analisi dei dati relativi a oltre 100mila persone è stato individuato il regime alimentare ideale per preservare buone condizioni sia fisiche che mentali fino all’età avanzata.
A livello globale, l’alimentazione è il principale fattore di rischio comportamentale alla base di malattie croniche e decessi.
Comprendere la relazione tra dieta e invecchiamento sano è dunque estremamente importante, a maggior ragione a fronte di una popolazione mondiale sempre più anziana. Per fare luce su questo legame, i ricercatori hanno svolto una vasta analisi che ha permesso di seguire i partecipanti per circa 30 anni.
Degli oltre100mila individui studiati, tutti americani e con un’età media di 53 anni, solo il 9,3% è arrivato ai 70 anni senza mostrare la comparsa di undici gravi malattie croniche, dal cancro al diabete, dalle malattie cardiovascolari al Parkinson, e senza la compromissione delle funzioni cognitive e mentali.
La dieta che ha mostrato la maggiore probabilità di invecchiamento in buona salute è quella che prevede tanta frutta, verdura, cereali integrali, grassi insaturi legumi e proteine animali come quelle presenti nei formaggi magri. Un’alimentazione basata solo su alimenti di origine vegetale ha invece mostrato risultati meno soddisfacenti.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, indica poi che una cattiva salute è associata a un maggiore consumo di alcuni grassi, sodio, bevande zuccherate e carni rosse o lavorate.
Ma per favorire la longevità bisognerebbe anche non fumare, mantenere la pressione del sangue sotto controllo e livelli di colesterolo nella norma, evitare il diabete e conservare un peso corporeo adeguato: ecco i cinque “trucchi” che possono tradursi in molti anni di vita in più e, soprattutto, al riparo dalle malattie cardiovascolari.
Le donne cinquantenni senza i cinque principali fattori di rischio vivono in media 13,3 anni in più senza malattie cardiovascolari e muoiono 11,8 anni più tardi rispetto a coetanee con tutti i fattori presenti. Negli uomini, la differenza è ancora più marcata: 10,6 anni in più senza malattie e 14,5 anni di vita guadagnati.
È emerso da uno studio coordinato dal Global Cardiovascular Risk Consortium, pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine e presentato al congresso dell’American College of Cardiology.
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre due milioni di persone, provenienti da 39 paesi, e anche i partecipanti allo studio Moli-sani, seguito dall’IRCCS Neuromed.
È emerso che i benefici sono rilevanti, e che è possibile intervenire a ogni età poiché anche chi inizia più tardi a prendersi cura della propria salute può ottenere vantaggi misurabili.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 11 aprile 2025, ore 18,41.