S.Agata Militello: Palpeggiamenti e abusi su 14 pazienti. Ostetrico condannato a 7 anni e 7 mesi – Le motivazioni

Il collegio giudicante del Tribunale di Patti ha condannato, alla pena di 7 anni e 7 mesi di reclusione, FAYEZ ABDEL HADI, nato a Zarka (Giordania) e residente a Caronia, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata con abusi sessuali che sarebbero avvenuti, contro 14 donne, quando era in servizio all’ospedale di Sant’Agata Militello (foto in alto). La sentenza è stata emessa il 28 ottobre 2024 ma le motivazioni sono state depositate alla cancelleria del tribunale due giorni fa, il 27 gennaio. Il servizio con nomi e fatti della vicenda che, al tempo, ebbe grande clamore…

GIUSEPPE LAZZARO

Il collegio giudicante del Tribunale di Patti (presidente Ugo Scavuzzo, a latere Eleonora Vona e Giovanna Ceccon) ha condannato, alla pena di 7 anni e 7 mesi di reclusione, Fayez Abdel Hadi, nato nella città di Zarka (Giordania) l’1 ottobre 1957 e residente a Caronia, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata con abusi sessuali.

La sentenza è stata emessa il 28 ottobre 2024 ma le motivazioni sono state depositate alla cancelleria del tribunale due giorni fa, il 27 gennaio.

LA VICENDA

La vicenda venne a galla nel 2018 quando l’ostetrico giordano, che lavorava all’ospedale di Sant’Agata Militello, fu sospeso per un anno dall’attività medica perché avrebbe commesso una serie di violenze sessuali nei confronti di ben 14 pazienti. A rendere nota l’esecuzione del provvedimento cautelare furono i carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra che eseguirono l’ordinanza del Gip del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura. Ricostruiti numerosi episodi di violenza nei confronti di giovani donne, anche minorenni, di cui il medico avrebbe approfittato nelle fasi antecedenti al parto. Gli atti sessuali, consistenti in palpeggiamenti, a mani nude, delle zone erogene delle presunte vittime, venivano dissimulati quali necessarie procedure da attuare per monitorare le fasi pre-parto.

Le vittime, quasi sempre al primo parto e non conoscendo le procedure, benché imbarazzate, subivano quelle violenze preferendo non reagire, sicure del fatto che “dopo il parto sarebbe finito tutto”. L’ostetrico pretendeva l’assenza di familiari durante le visite.

Dopo la chiusura del Punto nascita a Sant’Agata Militello, il 26 settembre 2019, l’ostetrico giordano venne trasferito all’ospedale “Barone Romeo” di Patti e, ironia della sorte, da pochissimi giorni è in pensione.

LE PARTI CIVILI, LE ACCUSE, IL PROCESSO

Sono state 14 le parti civili costituite al dibattimento, tutte donne sottoposte a controlli e visite dal dott. Hadi. Leggendo il capo di imputazione, a C.G.D., classe 2000, nata a Messina, il medico avrebbe palpeggiato il seno infilando la mano sotto la veste: era il 26 febbraio 2017, la giovane era minorenne al tempo, quindi citiamo le iniziali delle generalità.

Il 28 giugno 2017 toccò a Giada Scordino, classe 1991, nata a Catania, vedersi toccare nella parte inguinale mentre si trovava ricoverata anche se la donna reagì e chiamando il marito.

Il 25 aprile 2017 Lara Valente, nata a Milano, classe 1997, avrebbe subito il continuo palpeggiamento dei seni durante un monitoraggio.

Il 6 aprile 2017 avrebbe subito il palpeggiamento del seno anche Giorgia Tindara Carcione, classe 1998, nata a Messina.

Il 15 aprile 2017, sempre con il continuo palpeggiamento del seno, vittima fu Benedetta Veronica Drago, classe 1992, nata a Sant’Agata Militello così come nei confronti di Chiara Mancani, classe 1998, nata a Sant’Agata Militello, non ancora diciannovenne, per fatti avvenuti l’1 maggio 2017 e analoghi episodi sarebbero avvenuti ai danni anche di Anna Scaffidi Domianello, nata a Sant’Agata Militello, classe 1991, il 9 gennaio 2017.

Sempre palpeggiando il seno, il 10 dicembre 2016, vittime furono anche Valentina Versaci, classe 1981, nata a Sant’Agata Militello e Maria Gentile, nata a Sant’Agata Militello, classe 1983.

Il 16 giugno 2017, invece, sarebbe stata palpeggiata nelle cosce Letizia Manasseri, classe 1990, nata a Mistretta.

Quindi, in data antecedente e prossima al giugno 2016, l’ostetrico, per un monitoraggio, avrebbe penetrato con la mano, senza guanti, l’organo genitale di Jessica Orlando, classe 1991, nata a Sant’Agata Militello (omettiamo di riportare in merito qualche altro particolare che viene scritto nel capo di imputazione nd.r.).

Il 18 luglio 2017 avrebbe subito palpeggiamenti nelle cosce, nei glutei, nella schiena e sul seno, Valeria Broccio, nata a Messina, classe 1990, così come l’1 febbraio 2017, su cosce e gambe, Erika Maimone, classe 1986, nata a Sant’Agata Militello. Infine palpeggiamenti al seno per Valentina Randazzo, classe 1992, nata a Ponte San Pietro (Bergamo).

Le suddette donne si sono costituite parte civile (ecco perché riportiamo i loro nomi) con l’assistenza degli avvocati: Santino Trovato; Giuseppe Allò; Decimo Lo Presti; Sebastian Calcò; Giuseppe Faraci; Stefania Scaffidi Muta; Rosario Di Blasi; Salvatore Caputo e Giovanni Mannuccia.

Due erano le parti offese e l’Asp di Messina costituita responsabile civile con l’assistenza dell’avvocato Alberto Calzavara.

Il processo era iniziato il 4 febbraio 2021.

LA SENTENZA

Come riportato inizialmente il dott. Fayez Abdel Hadi è stato condannato alla pena di 7 anni e 7 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla sospensione dell’attività professionale per tre anni. Inoltre, dovrà liquidare, con 2.033 euro ciascuna, le costituite parti civili. Depositate le motivazioni i legali della difesa, avvocati Massimiliano Fabio e Giuseppe D’Anna, presenteranno appello.

Edited by, mercoledì 29 gennaio 2025, ore 11,06. 

 

 

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