S.Agata Militello: Rinviati a giudizio due medici dell’ospedale. Processo al via il 14 gennaio 2025

Sono stati rinviati a giudizio, con prima udienza fissata al prossimo 14 gennaio 2025, la dottoressa MARIA SOFIA LO BALBO e il chirurgo GIUSEPPE RUBINO, in servizio all’ospedale di Sant’Agata Militello, imputati per l’accusa di responsabilità colposa per lesioni personali in ambito sanitario. Il procedimento scaturisce dall’esposto presentato nell’estate 2022 dalla famiglia di una donna santagatese, SONIA PRUITI (foto in alto), rappresentata dall’avvocato MASSIMILIANO FABIO che, a seguito di una grave sepsi, subì l’amputazione di una gamba. Il servizio…

GIUSEPPE LAZZARO

Sono stati rinviati a giudizio, con prima udienza fissata al prossimo 14 gennaio 2025 davanti al giudice monocratico del Tribunale di Patti Gianluca Corona, due medici in servizio presso l’ospedale di Sant’Agata Militello. Si tratta della dottoressa Maria Sofia Lo Balbo, medico del pronto soccorso e del dott. Giuseppe Rubino, chirurgo. I due medici sono imputati per l’accusa di responsabilità colposa per lesioni personali in ambito sanitario.

Il procedimento scaturisce dall’esposto presentato nell’estate 2022 dalla famiglia di una donna, Sonia Pruiti, oggi 45 anni, di Sant’Agata Militello, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Fabio che, a seguito di una grave sepsi, subì l’amputazione di una gamba. La donna era arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata Militello in preda a dolore e con difficoltà di deambulazione ma, dopo essere stato visitata, venne dimessa alcune ore più tardi con la prescrizione di una terapia antibiotica e riposo.

Il peggiorare del quadro clinico nel giro di pochi giorni comportò quindi un nuovo accesso allo stesso pronto soccorso e la mattina seguente il trasferimento d’urgenza al Policlinico di Messina dove Sonia Pruiti arrivò in gravissime condizioni per l’avanzato stato di setticemia. Al presidio universitario messinese fu quindi eseguito l’intervento di amputazione dell’arto resosi indispensabile per salvarle la vita, rimanendo per lungo tempo in rianimazione.

L’ipotesi accusatoria suffragata dalle relazioni dei consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Patti per cui sono stati rinviati a giudizio un medico del pronto soccorso ed uno specialista di altro reparto che prestò la consulenza, è di aver cagionato «per colpa consistita in imprudenza, il peggioramento del focolaio di sepsi presente nei tessuti molli…omettendo di disporre l’esame radiologico che avrebbe potuto consentire di diagnosticare il rischio di una cangrena gassosa e attuare la relativa terapia mirata nella sede della sepsi, evitando il peggioramento del quadro settico, anche in termini di estensione, e la successiva perdita dell’arto».

La paziente ed i familiari, rappresentati dall’avvocato Massimiliano Fabio insieme agli avvocati Emanuele Belligno Todaro, Giuseppe D’Anna, Salvatore Meli e Alberto Ferraù, si sono costituiti parti civili nel giudizio che vede costituita anche l’Asp di Messina, citata quale responsabile civile. Nell’originaria richiesta di rinvio a giudizio figurava anche un altro medico dello stesso pronto soccorso santagatese, il dott. Carmelo Sottile, per il quale il Gup del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò, aveva disposto il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto.

Edited by, sabato 14 dicembre 2024, ore 10,05. 

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