La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, confermato e reso definitiva la condanna con l’accusa di omicidio colposo, a 1 anno e 4 mesi (pena sospesa), nei confronti dell’imprenditore ACHILLE IOPPOLO, di Sinagra, legale rappresentante del villaggio turistico “Calanovella Mare”. La vicenda è relativa alla tragica scomparsa, per un incidente sul lavoro, dell’allora consigliere comunale di Piraino IGNAZIO NATOLI (foto in alto), avvenuta il 22 giugno 2012. Il servizio…
Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud
La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, confermato e reso definitiva la condanna con l’accusa di omicidio colposo, sentenziata sia in primo grado dal giudice monocratico del Tribunale di Patti Edoardo Zantedeschi il 22 novembre 2022 e dalla Corte d’Appello di Messina il 26 gennaio scorso, dopo avere riconosciuto le attenuanti generiche, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa, nei confronti dell’imprenditore Achille Ioppolo, di Sinagra, legale rappresentante del villaggio turistico “Calanovella Mare”, posto lungo la Strada Statale 113 in territorio di Piraino al confine con quello di Gioiosa Marea. Al termine della requisitoria il procuratore generale aveva chiesto il rigetto del ricorso difensivo. Achille Ioppolo, difeso dalla figlia, avvocatessa Alessandra Ioppolo, rappresentato a Roma dall’avvocato Alessandro Pruiti Ciarello, in primo grado aveva ottenuto alcune prescrizioni. La vicenda è relativa al tragico incidente sul lavoro nel quale, il 22 giugno 2012 all’interno del suddetto villaggio turistico, restando fulminato dentro una cabina elettrica, perse la vita Ignazio Natoli, 42 anni, a capo di una squadra di elettricisti che stava svolgendo dei lavori e, al tempo, anche assessore comunale di Piraino, essendo stato nominato poche settimane prima dall’allora sindaca Gina Maniaci. Nel processo si sono costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Alberto Gullino e Francesco Ferrigno, la moglie della vittima Lara Cusmano con i figli Rocco (classe 1987) e Rosalia nonché i genitori, Rocco Natoli (classe 1939) e Rosalia La Monica ed il fratello della vittima, Rosario Natoli. L’imputato è stato condannato al risarcimento dei danni patito dalle parti civili e, con la condanna adesso definitiva, la famiglia Natoli potrà accedere alla richiesta del risarcimento al Tribunale di Patti, sezione Civile. Dopo numerose indagini, complesse consulenze medico legali e perizie tecniche richieste e disposte dall’allora sostituta procuratrice di Patti Rosanna Casabona (oggi Procuratrice a Caltagirone), nel 2015 arrivò il rinvio a giudizio per Achille Ioppolo. La cabina elettrica, come appurato dalle indagini, dove avvenne la morte di Ignazio Natoli, era priva in tutta l’area esterna ed anche all’interno dell’apposita segnaletica di sicurezza di avvertimento e pericolo in conformità alle prescrizioni di legge e all’interno della stessa venivano rinvenute attrezzature obsolete risalenti al 1986. L’attrezzatura sita all’interno della cabina elettrica non era conforme ai requisiti di sicurezza. Mancavano tutti i sistemi di sicurezza che potessero essere attivati per salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi connessi alle scariche elettriche. Ignazio Natoli, oltre che come assessore, era conosciuto in tutto il circondario per la sua attiva partecipazione nel sociale.
Edited by, sabato 23 novembre 2024, ore 9,32.