Il G7 Agricoltura, che si è svolto a Siracusa dal 26 al 29 settembre scorsi, ha visto riunire i Ministri dell’Agricoltura del G7. Si è parlato anche dei problemi che stanno mettendo in ginocchio la corilicoltura siciliana, argomento fortemente voluto dall’assessore regionale messinese ELVIRA AMATA (foto in alto con il vice presidente dell’Associazione Nazionale “Città della Nocciola” VINCENZO IOPPOLO, ROBERTO RIZZO, primo ricercatore del Centro di ricerca difesa e certificazione del CREA di Palermo e il prof. ANDREA ROCCHI, presidente del CREA). Il servizio sul link Sicilia News…
Il G7 Agricoltura, che si è svolto a Siracusa dal 26 al 29 settembre scorsi, prevalentemente nella splendida isola di Ortigia, ha visto riunire i Ministri dell’Agricoltura del G7. Nel contesto dell’evento istituzionale di livello internazionale, il Ministero dell’Agricoltura Italiana, quale promotore e organizzatore dell’evento, ha dato il via all’esposizione delle eccellenze dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del settore vivaistico/forestale nazionale e delle tecnologie innovative utilizzate, nonché eventi convegnistici, attraverso il coinvolgimento integrato di istituzioni pubbliche, di organizzazioni professionali e associazioni di categoria delle filiere di settore nonché di soggetti pubblici e privati operanti in settori di interesse per le materie di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF).
Tra i tanti incontri si è anche tenuto quello riguardante le problematiche che stanno mettendo in ginocchio la corilicoltura siciliana dovute principalmente alla massiccia attività cimice indigena dei noccioleti e dei ghiri. L’incontro è stato fortemente voluto dall’assessore regionale Elvira Amata che, accogliendo le preoccupazioni di molti corilicoltori siciliani, ha avviato una serie di attività atte a proporre al governo regionale e a quello nazionale interventi mirati a calmierare una così drammatica realtà.
L’incontro, tra gli altri, ha visto la presenza del prof. Andrea Rocchi, presidente del CREA, di Vincenzo Ioppolo, corilicoltore nebroideo e vice presidente dell’Associazione Nazionale “Città della nocciola” e il dott. Roberto Rizzo, primo ricercatore del Centro di ricerca difesa e certificazione del CREA di Palermo (CREA-DC).
Il presidente del CREA ha confermato la massima disponibilità ad accogliere le proposte relative al contenimento della cimice indigena attraverso il controllo biologico sulla base dei risultati raggiunti con il progetto CORYNE, finanziato con fondi del PSR/SICILIA 2014/2020 – Misura 16 – Sottomisura 16.1 di cui è responsabile il dott. Rizzo, supportando la ricerca attraverso le conoscenze scientifiche che i centri di ricerca posseggono per dare una svolta nel medio termine alle problematiche. Chiaramente l’aspetto economico di supporto alla ricerca sarà preso in carico dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foresta.
L’attenzione dei governi nazionale e regionale nella risoluzione di un problema che attanaglia da quasi un decennio la corilicoltura siciliana appare fondamentale per rimettere in moto un’attività che avrebbe risvolti non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e ambientale. Oggi il nocciolo è una delle specie da frutto in grado di offrire rendimenti economici fra i più rilevanti nel quadro dei prodotti dell’agro-alimentare italiano ed è auspicabile, grazie al supporto del MASAF e del CREA, che la Sicilia sia protagonista in ambito nazionale e internazionale.
g.l.
Edited by, giovedì 10 ottobre 2024, ore 8,55.