La V Sezione della Corte di Cassazione ha nuovamente annullato con rinvio – per la seconda volta dopo il precedente annullamento del 4 febbraio 2021 – la confisca dei beni nella disponibilità di PIETRO NICOLA MAZZAGATTI (foto in alto), di Santa Lucia del Mela, allo stato detenuto al 41 bis, indiziato di appartenere all’organizzazione mafiosa denominata “clan dei barcellonesi”, già coinvolto nelle operazioni “Mare Nostrum”, “Catering” e “Gotha 6” dove è accusato di avere partecipato a due omicidi. La confisca torna, quindi, in appello. Il servizio sul link Cronaca…
La V Sezione della Corte di Cassazione ha nuovamente annullato con rinvio – per la seconda volta dopo il precedente annullamento del 4 febbraio 2021 – con rinvio per la celebrazione di un nuovo giudizio davanti alla Corte d’Appello di Messina, il decreto emesso il 2 marzo 2023 dalla stessa Corte d’Appello di Messina, Sezione Misure di Prevenzione di tipo mafioso, e depositato il 6 febbraio scorso. Decreto con il quale la Corte d’Appello aveva confermato per l’ennesima volta la confisca di tutti i beni riconducibili all’ex pasticciere di Santa Lucia del Mela Pietro Nicola Mazzagatti, 62 anni. Beni che risultano intestati ai suoi familiari. La confisca, originariamente, era sta decisa l’11 luglio 2019 dalla Sezione Misure di prevenzione di pubblica sicurezza del Tribunale di Messina. Il provvedimento, sia il precedente che quello attuale, erano stati impugnati dall’avvocato Sebastiano Campanella e dall’avvocato Franco Coppi che difendono Pietro Nicola Mazzagatti e i familiari cui risultano intestati tutti i beni, mobili e immobili.
Adesso, come già in passato nel 2022 in forza dell’allora annullamento con rinvio, sarà necessario un nuovo esame da parte della Corte d’Appello, che scaturirà in un nuovo giudizio sulla base delle linee guida che saranno contenute nelle motivazioni della sentenza che ha annullato il decreto di conferma della confisca. Ovviamente, qualsiasi sarà la decisione in appello, si potrà ulteriormente ricorrere in Cassazione.
LA CONFISCA
La DIA di Messina nel 2019 ha eseguito un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione -, nei confronti di Pietro Nicola Mazzagatti, di Santa Lucia del Mela, ritenuto appartenente all’organizzazione mafiosa denominata “clan dei barcellonesi”, attiva nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto e nei comuni limitrofi, costola di “Cosa nostra” siciliana. Il Mazzagatti, detenuto nel carcere di Viterbo in regime di 41 bis (carcere duro), è imprenditore radicato nel barcellonese che, forte della sua organicità nel sodalizio mafioso, è riuscito nel tempo ad acquisire il monopolio delle attività di ristorazione, di somministrazione di alimenti e di catering, nel territorio di Santa Lucia del Mela. La sua carriera criminale ha inizio negli anni ’90 quando, a conclusione dell’operazione “Sistema”, venne condannato per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dei titolari della società “CO.GE.MAR. s.r.l.” di Barcellona Pozzo di Gotto, costretti a corrispondere il “pizzo” per i lavori di consolidamento effettuati a seguito di eventi calamitosi a Gualtieri Sicaminò. Ulteriori risultanze sono emerse anche dall’operazione “Catering”, che ha visto il Mazzagatti – sottoposto, per fatti risalenti al dicembre 2004, a misura cautelare e imputato anche per associazione di tipo mafioso – essere condannato per la tentata estorsione ai danni di un extracomunitario iraniano, titolare di un’attività commerciale di tappeti persiani e di una struttura adibita a sala ricevimenti sita a San Pier Niceto. Poi, in “Gotha 6” – operazione che ha fatto luce su 18 omicidi consumati e 2 tentati omicidi, commessi tra i primi anni ’90 ed il 2012 -, il Mazzagatti è stato raggiunto da ordinanza di misura cautelare personale in quanto ritenuto direttamente coinvolto in due omicidi, quello di Fortunato Ficarra, ucciso nel luglio del 1998 all’interno del bar “Valerie” di Santa Lucia del Mela e quello di Mimmo Tramontana, boss della zona di Terme Vigliatore per conto del “clan dei barcellonesi”, ucciso il 4 giugno 2001 in località Calderà di Barcellona Pozzo di Gotto.
La confisca a Mazzagatti riguardava la prestigiosa struttura ricettiva e sala ricevimenti “Villa Mont Valerie”, nonché il bar/gelateria “Valèrie Coffee and Pastry” sito a Milazzo. Con la confisca disposta il suo patrimonio, costituito da 4 imprese comprensive di capitale sociale e compendio aziendale, 14 immobili, 19 terreni, numerosi mezzi personali ed aziendali nonché vari rapporti finanziari, anche intestati a soggetti terzi individuati, stimato complessivamente in 32 milioni di euro. Adesso, con l’annullamento con rinvio, tutto ripassa in Appello.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, sabato 29 giugno 2024, ore 11,17.