Corpo, mente, cervello. Tre elementi fondamentali per allungare la vita, a meno di malattie o altro. Questo il tema della puntata settimanale della rubrica “Salute&Benessere” curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA (foto in alto), nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Il servizio…
Una delle sfide più stimolanti della nostra epoca è mantenere efficiente il funzionamento del cervello e parallelamente avere un corpo ed una mente elastici e flessibili.
Ma cosa possiamo fare per raggiungere questi obiettivi?
Il primo suggerimento è quello che per allungare la vita bisognerebbe diminuire i pasti.
Mangiare meno ci fa stare meglio.
Per mangiare quello che veramente necessita il nostro corpo abbiamo bisogno di comprendere che esistono varie tipologie di fame.
Il nostro corpo risponde alla fame cellulare e alla fame dello stomaco: tutte le cellule si nutrono di acqua, sali minerali, carboidrati, proteine, oligoelementi e ci comunicano che hanno fame anche grazie allo stomaco che borbotta, producendo quei rumori strani che vengono chiamati borgorigmi.
Capita sempre meno perché spesso mangiamo per altro: mangiamo perché i nostri sensi hanno fame. Avete presente quando mangereste con gli occhi quella pietanza che tanto vi piace? Oppure a quanti di voi succede che nel sentire il profumo del caffè o del pane appena sfornato si forma l’acquolina in bocca? E quando mangiate del cibo croccante, che effetto vi fa?
Ecco, questa è la fame degli occhi, delle orecchie e del naso.
Ovviamente non possono mancare a tavola la fame del tatto e della bocca. Quanto è bello mangiare con le mani e assaporare in bocca il gusto che sprigionano certi cibi.
Mangiare per nutrire i sensi è associato alle due tipologie di fame più complesse e difficili da gestire: la fame del cuore e la fame della mente.
Spesso mangiamo perché è l’ora del pasto e non ascoltiamo se il nostro stomaco borbotta, mangiamo perché e l’ora della pausa pranzo, perché siamo tristi, soli, arrabbiati, perché il cibo può consolare e farci compagnia e compensa tanti vuoti.
Impariamo ad ascoltare i segnali del nostro corpo, respiriamo e chiediamoci: ho veramente fame oppure ho bisogno di qualcosa di dolce o di salato per nutrire il mio cuore?
Possiamo anche aver necessità in alcuni momenti del nostro comfort food, ovvero del cibo che ci coccola.
Mangiamo lentamente masticando e assaporiamo il cibo, ringraziamolo per l’energia che ci dona e chiedendoci quale fame ci sta guidando verso quel cibo!
Il secondo suggerimento è che camminare all’aperto almeno 40 minuti al giorno a passo spedito, come se stessimo perdendo l’ultimo treno che ci riporta a casa, previene la demenza.
Il corpo è fatto per muoversi, la vecchiaia è assenza di movimento.
Impariamo a praticare movimenti consapevoli nella nostra quotidianità, ad esempio mentre facciamo le scale o quando ci muoviamo per la casa.
Muoverci nello spazio ci allena a stare in movimento anche nella vita, ad avere una mente attiva e a mantenerci giovani.
Il terzo suggerimento è quello di cercare di essere sereni perchè anche i pensieri possono intossicarci e farci ammalare: essere consapevoli delle parole che utilizziamo sia nelle conversazioni con noi stessi che con gli altri, ci aiuta a rendere la nostra mente più presente e gioiosa. Vivere con gratitudine ogni esperienza che ci attraversa, nutrire amore verso noi stessi, stare in contatto con la natura, essere gentili ed amorevoli nei confronti del nostro corpo e delle nostre azioni, ci purifica e ci fa stare sereni.
Quando abbiamo un’alta opinione di noi stessi e sappiamo di essere degni del meglio che la vita può offrire, ci stiamo amando!
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 21 giugno 2024, ore 15,01.