E’ senza colpevoli la tragedia sfociata nella morte, la notte di San Sebastiano del gennaio 2018 a Tortorici, della studentessa universitaria di 19 anni CHIARA FOTI RANDAZZESE: nel sinistro riportò lesioni gravissime la sorella che ha perso l’uso delle gambe e lesioni il fidanzato di Chiara. Dopo la condanna in primo grado, infatti, la Corte d’Appello di Messina ha assolto l’ex dipendente comunale CARMELO CALANNI RINDINA, accusato di omicidio stradale. Foto in alto: la Fiat Multipla condotta da Chiara nel greto del fiume Grado dove precipitò. Il servizio…
GIUSEPPE LAZZARO
La Corte d’Appello di Messina (presidente Carmelo Blatti) ha assolto, con la formula “per non avere commesso il fatto”, Carmelo Calanni Rindina, 68 anni, dipendente oggi in quiescenza dell’Area Tecnica del comune di Tortorici, accusato di omicidio stradale in relazione all’incidente nel quale, nella notte di San Sebastiano del 2018 a Tortorici, perse la vita la studentessa universitaria di 19 anni Chiara Foti Randazzese (foto sotto).
In accoglimento del ricorso proposto dal difensore dell’imputato, avvocato Alessandro Pruiti Ciarello, è stata dunque riformata la sentenza emessa in primo grado, nell’aprile del 2023, dal collegio giudicante del Tribunale di Patti che aveva disposto la condanna del Calanni Rindina a 2 anni di reclusione, pena sospesa, oltre al risarcimento del danno alle parti civile costituite.
Nei confronti del dipendente comunale, che rispondeva delle accuse che gli erano state attribuite nella qualità di responsabile del Settore tecnico del Comune di Tortorici nonché delegato per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade urbane, veniva contestata in particolare una grave colpa e negligenza in violazione della normativa in materia di sicurezza, per la mancata predisposizione di adeguate protezioni stradali all’altezza del viadotto Franchina, in pieno centro abitato, dal quale l’auto condotta dalla giovane studentessa precipitò dopo aver sbandato, precipitando nel greto del fiume Grado.
Secondo il capo d’imputazione la barriera laterale ai margini della strada non rispettava i parametri di sicurezza, con una semplice ringhiera in ferro in pessimo stato di manutenzione, un avanzato stato di ossidazione ed evidenti segni di sfaldamento del metallo, che non riuscì a contenere l’impatto della vettura.
Nella notte fra il 19 e il 20 gennaio 2018 Chiara Foti Randazzese si trovava alla guida della sua Fiat Multipla che, per cause mai accertate, finì sotto il viadotto precipitando nel fiume e pur guidando a bassa velocità come dimostrato dalle telecamere che ripresero la sequenza del sinistro. Nell’impatto perse la vita la diciannovenne, iscritta al primo anno in Psicologia all’Università di Messina mentre rimasero ferite la sorella Elisa, che perse l’uso delle gambe a seguito del sinistro e il fidanzato di Chiara, il giovane Andrea Calcò Labruzzo, che riportò delle lesioni e ferite varie. Una tragedia che colpì non solo Tortorici che si apprestava a vivere la festa patronale di San Sebastiano, poi annullata, ma tutti i Nebrodi. Una tragedia e un dramma per la famiglia Foti Randazzese ma senza colpevoli.
Edited by, giovedì 23 maggio 2024, ore 11,30.