SALUTE&BENESSERE: GLI EMULSIONANTI POSSONO CAUSARE IL DIABETE?

Diabete di tipo 2: un problema che affligge una buona fetta della popolazione mondiale. E tra le sostanze incriminate spuntano gli emulsionanti in mezzo alla produzione industriale degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole. Una materia delicata e attenzionata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Il servizio…

Un recentissimo studio attenziona un problema che affligge una buona fetta della popolazione mondiale, ovvero il diabete di tipo 2. Incriminate sono delle sostanze che vengono usate per la produzione industriale degli alimenti che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole: gli emulsionanti.

Gli emulsionanti sono una famiglia di additivi alimentari cui si ricorre perché in grado di migliorare colore, consistenza e gusto dei cibi processati.

Servono, dunque, a miscelare due o più liquidi che normalmente non si mescolano facilmente, come ad esempio l’olio e l’acqua e sono presenti nei cibi ultra-processati come cioccolato, prodotti da forno, biscotti, gelati, maionese e salse.

Già in passato erano finiti nell’occhio del ciclone per il loro potenziale rischio su obesità, malattie cardiache e tumori.

All’elenco si è aggiunto anche un altro studio che stavolta li ha individuati come responsabili del diabete di tipo 2. Tutto ciò mentre le autorità sanitarie li continuano a considerare sicuri consentendone l’uso in quantità definite sulla base di criteri di citotossicità e genotossicità.

Stanno tuttavia emergendo evidenze negative legate al microbiota intestinale.

Nell’ultimo studio prospettico di coorte NutriNet Santè pubblicato su The Lancet Diabete & Endocrinology dei 61 additivi identificati sono sette gli emulsionanti “attenzionati” associati all’aumento del rischio di diabete: E407 (carragenine totali), E340 (esteri di poliglicerolo di acido ricerolo), E472e (esteri di acidi grassi), E331 (citrato di sodio), E412 (gomma di guar), E414 (gomma arabica), E415 (gomma di xantano), oltre a un gruppo chiamato “carragenine”.

Ricordiamo che il diabete è una malattia ad evoluzione progressiva nel tempo che provoca nell’individuo un aumento dei livelli di glicemia nel sangue, rispetto ai valori normali.

I livelli di glucosio nel sangue sono normalmente inferiori a 100 milligrammi/decilitro (mg/dl) dopo 8 ore di digiuno e si fa diagnosi di diabete quando, per almeno due volte, la glicemia è superiore a 126 mg/dl oppure superiore a 200 mg/dl dopo la somministrazione per bocca di una soluzione contenente glucosio.

I livelli di glicemia sono principalmente regolati da un ormone, chiamato?insulina, che controlla il trasporto del glucosio dal sangue nelle cellule, dove è utilizzato per la produzione di energia.

Nel diabete di tipo 2, la glicemia aumenta perché l’insulina non funziona correttamente o le cellule del nostro corpo non rispondono a questo ormone.

I sintomi tipici del diabete di tipo 2 sono: necessità di bere spesso; bisogno di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte; sensazione di stanchezza; perdita di peso e della massa muscolare, prurito agli organi genitali e/o frequenti episodi, nella donna, di candidosi; tagli o ferite che si rimarginano lentamente.

Il diabete di tipo 2 è spesso associato con l’obesità, si verifica più spesso con l’aumentare dell’età ed è molto più frequente del diabete di tipo 1; in genere, tende a peggiorare con il tempo, per cui sono spesso necessari adeguamenti delle cure per mantenere la glicemia a livelli normali.

Essendo una malattia cronica, con il tempo il diabete può causare gravi problemi di salute che possono riguardare il cuore, i vasi sanguigni, i reni, gli occhi e i nervi. Le persone con diabete, infatti, hanno una probabilità cinque volte maggiore di avere malattie cardiovascolari, come l’ictus, rispetto alle persone senza diabete. Il diabete è anche responsabile della maggior parte dei casi di?insufficienza renale?e di amputazione degli arti inferiori.

A questo punto cosa possiamo fare noi per prevenire l’insorgenza di questa patologia così subdola o per migliorarla quando si è gia manifestata? Le uniche armi a nostra disposizione sono un’alimentazione corretta e una costante attività fisica.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 17 maggio 2024, ore 18,00. 

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