Mafia e politica, Op. “Scialandro”. Arrestato ex vice sindaco e indagato ex sindaco di Custonaci (TP)

La Direzione Investigativa Antimafia, la Polizia di Stato di Trapani e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Trapani, hanno arrestato 17 persone e notificato ad altre 4 la misura degli arresti domiciliari nell’ambito di una operazione antimafia, denominata “SCIALANDRO”, coordinata dalla Dda di Palermo contro le famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani. Arrestato l’ex vice sindaco e indagato l’ex sindaco di Custonaci (foto in alto il municipio). Il servizio sul link Sicilia News…

La Direzione Investigativa Antimafia, la Polizia di Stato di Trapani e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Trapani, hanno arrestato 17 persone e notificato ad altre 4 la misura degli arresti domiciliari nell’ambito di una operazione antimafia coordinata dalla Dda di Palermo contro le famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani. Sono state perquisite inoltre le abitazioni di diversi indagati ed è stata acquisita la documentazione tecnico-amministrativa e contabile presso il Comune di Custonaci.

L’operazione congiunta, coordinata dal Procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dal Procuratore aggiunto Paolo Guido, è stata denominata “Scialandro”. L’indagine, durata due anni, ha ricostruito gli organigrammi delle “famiglie e svelato le collusioni esistenti tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e i clan. Tra i 21 arrestati c’è anche un ex vice sindaco di Custonaci, Carlo Guarano. Secondo gli inquirenti sarebbe stato eletto con i voti dei clan costituendo un punto di riferimento in giunta per le cosche. “Ancora un’altra vita ha…altri cinque anni si deve…a lui…a lui in questi cinque gli è servito di fare scuola guida…ora deve portare la macchina…”, dicevano di lui due mafiosi intercettati parlando del ruolo che aveva avuto il politico nel favorire i loro affari e di quel che ancora avrebbe potuto fare. Indagato a piede libero l’ex sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino.

Oltre a Guarano e Morfino, ex vice sindaco ed ex sindaco di Custonaci, sono coinvolti nel blitz antimafia della Dda di Palermo un ex assessore, Giovan Battista Campo e un consigliere comunale di maggioranza in carica. A svelare i rapporti tra Guarano e i clan, oltre alle intercettazioni, sono state le rivelazioni di un altro ex esponente della giunta che ha raccontato che l’elezione dell’indagato era stata sostenuta dai boss Giuseppe Costa e Paolo Magro. Oltre a sovrintendere alle gestione illegale dei buoni spesa in favore delle persone segnalate da Cosa nostra, Guarano avrebbe spinto per l’assunzione del mafioso Costa in un cantiere lavoro del Comune di Custonaci da settembre a dicembre dell’anno 2020.

Il 13 settembre 2021, inoltre, è stata registrata una conversazione di Guarano con altri due mafiosi, Mario Mazzara e Giovanni Marceca, dalla quale emergono con chiarezza sia i rapporti personali tra i tre, sia gli interessi di Mazzara riguardo all’attività politica dell’ex vice sindaco. “Ormai l’ultimo…l’ultimo sacrificio e poi ritiriamo… – diceva –, ci chiudiamo la campagna elettorale per sempre!…certo anche per mantenere fede agli impegni che ci siamo presi qua noi… noi altri facciamo una bella squadra…ehhh…e dobbiamo comandare, avere un ruolo nel nostro piccolo”. E ancora il 21 settembre 2021 i tre discutevano di un affare relativo alla gestione di un supermercato grazie ad una variante del Piano Regolatore sul cambio di destinazione per alcuni terreni di proprietà della suocera di Costa.

Grazie alle relazioni illecite i boss riuscivano a imporre all’amministrazione i nominativi dei beneficiari di contributi elargiti in pandemia da Covid, pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona. Una delle imprese aveva proceduto all’assunzione fittizia di un ergastolano per consentirgli di beneficiare della semilibertà. Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato anche attraverso estorsioni e intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole che venivano convinti con le minacce a non acquistare terreni che interessavano alle cosche.

Gli arrestati finiti in carcere sono:

Pietro Armando Bonanno, di Trapani, 64 anni; Andrea Maurizio Buzzitta, Erice, 55 anni; Giuseppe Costa, Custonaci, 60 anni; Santo Costa, Erice, 63 anni; Gaetano Gigante, Trapani, 65 anni; Luigi Grispo, 41 anni, Erice; Vittorio Giuseppe Grispo, 40 anni, Erice; Carlo Guarano, 57 anni, Custonaci; Andrea Intercola, 33 anni, Palermo; Francesco Lipari, Trapani, 63 anni; Paolo Magro, 59 anni, Custonaci; Giuseppe Maltese, 66 anni, Valderice; Vito Manzo 60 anni, Trapani; Giuseppe Maranzano, 59 anni, Valderice; Vito Mazzara, 75 anni, Custonaci; Roberto Melita, 57 anni, Trapani, Francesco Todaro, 68 anni.

Ai domiciliari: Gaetano Barone, 72 anni, di Valderice; Mario Mazzara, 74 anni, Custonaci; Mariano Minore, 71 anni, Trapani; Giuseppe Zichichi, 79 anni, di San Vito Lo Capo.

         g.l.

Edited by, martedì 24 ottobre 2023, ore 12,14. 

 

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