La Prima sezione staccata del Tar di Catania, in accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato MASSIMO MIRACOLA, ha annullato il provvedimento dell’informativa antimafia interdittiva emesso, il 24 maggio 2016 dalla Prefettura di Messina, nei confronti di SALVATORE BONTEMPO SCAVO (foto in alto), di Tortorici, imprenditore e avvocato. Il servizio…
Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud
La Prima sezione staccata del Tar di Catania (presidente Pancrazio Maria Savasta, consigliere ed estensore Agnese Anna Barone, primo referendario Calogero Commandatore), in accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Massimo Miracola, del foro di Patti, ha annullato il provvedimento dell’informativa antimafia interdittiva emesso, il 24 maggio 2016 dalla Prefettura di Messina, nei confronti di Salvatore Bontempo Scavo, di Tortorici, imprenditore e laureato in giurisprudenza nel 2013 all’Università di Messina. Il Tribunale amministrativo regionale ha praticamente accolto il ricorso a seguito dei pronunciamenti giudiziari in merito alle iniziali accuse che avevano portato al drastico provvedimento. Nel dettaglio, il Bontempo Scavo venne arrestato, il 6 giugno 1994, nella maxi-operazione “Mare Nostrum” (223 arresti, 300 denunce) con l’accusa di associazione mafiosa ma venendo assolto, dalla Corte d’Appello di Messina, il 28 novembre 2009 e ottenendo la liquidazione per ingiusta detenzione; stessa cosa per un’altra operazione antimafia, la “Romanza”, scattata il 31 marzo 2000 (31 arresti) con assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello di Messina il 25 luglio 2008 e liquidazione per ingiusta detenzione; fu revocata in passato la misura di prevenzione cautelare del soggiorno obbligato a Tortorici disposta dalla Questura di Messina il 22 agosto 1995 e revocata quella della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Tortorici per tre anni decisa dalla Questura di Messina il 18 ottobre 1995. Nessun procedimento penale – come si legge nel ricorso dell’avvocato Miracola – ci fu per una segnalazione, datata 7 novembre 2014, della guardia di finanza di Lentini per una presunta truffa. Nel provvedimento interdittivo erano indicati anche la condanna, a 4 mesi con pena sospesa e non menzione, della moglie del Bontempo per indebito conseguimento dell’indennità di disoccupazione da parte dell’Inps e truffa aggravata, appellata il 20 gennaio 2015 e senza ancora una sentenza definitiva e la figura dei fratelli, Cesare e Vincenzo Bontempo Scavo, da anni ristretti al “41 bis” (carcere duro) con condanne definitive per associazione mafiosa. “Il Prefetto – si leggeva nell’interdizione – ravvisava il pericolo di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalità organizzata” per il soggetto (Salvatore Bontempo). Su questo punto nella decisione del Tar si legge che, con memoria depositata il 17 luglio 2023, “la parte ricorrente ha insistito nelle difese rilevando come nessuna contestazione è stata mossa al ricorrente che non ha alcun rapporto con gli altri membri della famiglia condannati per associazione mafiosa”. Il Tar, in conclusione, motivando la decisione, scrive che “il ricorso è fondato e va accolto con conseguente annullamento dell’interdittiva impugnata restando, ovviamente, salvo il potere dell’Amministrazione di adottare un nuovo provvedimento, positivo o negativo, alla stregua di un quadro indiziario contraddistinto dall’acquisizione di elementi concreti comprovanti l’attualità del presunto pericolo di infiltrazione mafiosa” e ha disposto la compensazione fra le parti per le spese del giudizio. Salvatore Bontempo Scavo ha espresso grande soddisfazione per l’accoglimento del ricorso dopo 7 anni in cui è stato soggetto al provvedimento e ha ringraziato l’avvocato Miracola. L’imprenditore di Tortorici si è laureato in tarda età proprio a seguito delle vicende giudiziarie attraversate e, attendendo la verità acclarata dalle citate sentenze, ostinatamente non aveva mai abbandonato gli studi sino al coronamento di un sogno.
Edited by, sabato 14 ottobre 2023, ore 11,40.