E’ morto qualche giorno fa, all’età di 44 anni, l’ex collaboratore di giustizia EMANUELE MERENDA (foto in alto), originario di Sant’Angelo di Brolo. Nel 2008 cominciò a parlare con i magistrati dopo essere stato per anni esattore del clan Bontempo Scavo di Tortorici. Svelò la presenza di MATTEO MESSINA DENARO a Venezia (vero o falso?). Il servizio…
E’ morto qualche giorno fa, all’età di 44 anni, l’ex collaboratore di giustizia Emanuele Merenda, originario di Sant’Angelo di Brolo. A stroncarlo un malore. Già esattore del clan dei Bontempo Scavo di Tortorici, nel 2008 decise di collaborare con la giustizia ma continuò a delinquere. Le sue dichiarazioni vennero inserite agli atti di alcune importanti operazioni antidroga di quel periodo.
Tra l’altro il Merenda aveva svelato agli inquirenti che Matteo Messina Denaro, l’ex latitante deceduto oggi, era stato in Veneto, nel 2014. Merenda avrebbe raccontato ai magistrati che ad ospitare il “padrino” di Castelvetrano sarebbe stato un palermitano, Vincenzo Centineo, da molto tempo residente a Salgareda (Treviso). Una vicenda confermata successivamente da Salvatore Baiardo, l’uomo che all’inizio degli anni ‘90 gestì la latitanza dei fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, i boss del quartiere palermitano di Brancaccio. Non solo: Baiardo confermò la presenza in Veneto di Messina Denaro ma anche che questi, probabilmente attraverso prestanome, aveva un palazzo a Venezia dove si era rifugiato riuscendo pure ad ottenere un pass per frequentare il locale Casinò. Anche se Emanuele Merenda non aveva più lo “status” di collaboratore non è stato riferito in quale luogo sia deceduto.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, lunedì 25 settembre 2023, ore 18,45.