SALUTE&BENESSERE: INSONNIA E TUMORI

Dopo la settimana di pausa ferragostana riprende la nostra rubrica di lungo corso (sei anni) “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Il tema della settimana riguarda il rientro a casa dalle vacanze e la stanchezza e lo stress abbinate al periodo che possono provare insonnia e, di conseguenza, insonnia che diventa un rischio soprattutto per i pazienti oncologici. Il servizio…

Le vacanze sono ormai agli sgoccioli e il rientro in città o a lavoro porta inevitabilmente con sé il pensiero di nuovi impegni e incombenze. Tornare alla routine, quando tempo libero e relax sembrano un lontano ricordo, non è sempre facile.

La prima cosa da fare è sicuramente curare l’alimentazione, prediligendo quei cibi che possano favorire il buonumore, evitando drastiche diete restrittive. Semaforo verde a verdura e frutta multicolori per il corretto apporto di nutrienti, proteine salutari come pesce azzurro, uova, legumi e carne bianca, grassi buoni come frutta a guscio, semi oleosi e olio extravergine d’oliva.

Una cosa che però viene spesso sottovalutata, specialmente in vacanza, è la qualità del sonno.

Rientrati in ufficio dobbiamo curare anche il riposo notturno poichè tutti gli studi concordano sul fatto che insonnia e altri disturbi del sonno sono sintomi molto frequenti nei pazienti oncologici.

Il dato preoccupante che emerge dai più recenti studi è che più della metà dei malati di cancro dorme male, ma pochi provano davvero a trovare un rimedio. Da un lato perché si dà comprensibilmente priorità alle terapie oncologiche, e quindi il problema del sonno passa in secondo piano; dall’altro perché non si è consapevoli di quanto la mancanza di riposo notturno abbia ripercussioni negative sulla salute psicofisica.

Curare un disturbo del sonno in un paziente oncologico può migliorare la risposta alle terapie e ridurre gli effetti collaterali del trattamento. Diminuisce infatti il rischio di comorbidità e di complicanze, migliora l’umore e l’energia e, in definitiva, sembra aumentare la probabilità di sopravvivenza.

Non è un’esagerazione: il sonno, insieme all’alimentazione corretta e all’attività fisica, è uno dei fattori cui porre attenzione per mantenerci in salute. Contribuisce infatti alla regolazione di molti sistemi, da quello cardiovascolare a quello cognitivo, e influisce sull’infiammazione, sul metabolismo e sulla produzione di ormoni che controllano la riparazione cellulare e il sistema immunitario.

A breve dovrebbero comunque arrivare le Linee guida sul trattamento dell’insonnia in oncologia da parte della Società europea di oncologia medica (ESMO).

Altre conseguenze di un’insonnia non curata possono essere la negatività di pensiero (in primis per quanto concerne la patologia) e di emozioni, che si traducono in ansia, avvilimento e senso di impotenza.

Molti studi hanno indagato i legami esistenti tra cancro e ritmi circadiani, scanditi dall’orologio interno dell’organismo in sintonia con il ciclo luce-buio. Nel 2019 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il lavoro notturno – quindi a turni e prolungato nel tempo – come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 2A). In particolare, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare tumori della mammella, della prostata e del colon-retto.

Anche se, ad oggi, non ci sono prove che esista un rapporto causa-effetto tra alterazione dei ritmi circadiani e sviluppo dei tumori, sappiamo che, a livello molecolare, i geni circadiani coinvolti nel controllo del ciclo sonno-veglia sono anche coinvolti in processi di carcinogenesi a livello di diversi organi. L’alterazione di un gene circadiano potrebbe forse determinare un’alterazione dei meccanismi di riparazione del DNA o una variazione della produzione di melatonina, un ormone che influisce anche sul controllo delle cellule neoplastiche.

Un altro promettente filone di ricerca, chiamato cronoterapia, è partito dall’osservazione che ogni cellula ha un suo orologio biologico diverso da quello della cellula di un altro organo. Alcuni ricercatori stanno quindi provando a somministrare determinati chemioterapici o radioterapici negli orari della giornata in cui si verifica la massima attività biologica della cellula tumorale che devono colpire. In questo modo si migliora l’efficacia dei farmaci e si riducono gli effetti collaterali del trattamento. Il fenomeno è stato osservato in particolare per il carcinoma della mammella e del colon-retto.

Molti studi stanno poi indagando la correlazione tra le apnee ostruttive del sonno (OSA) e l’insorgenza a lungo termine di determinati tumori, in particolare quelli della prostata nell’uomo e del seno nelle donne. Nell’OSA, le vie aeree si chiudono completamente o parzialmente molte volte durante il sonno, riducendo i livelli di ossigeno nel sangue e provocando, tra l’altro, stress ossidativo e infiammazione sistemica. Lo sviluppo di un tumore è dunque legato a molte variabili, dalla predisposizione genetica individuale ai fattori ambientali fino allo stile di vita, che possono interagire tra di loro e che variano da persona a persona.

Quello che possiamo fare è mantenere uno stile di vita più sano possibile, curando l’alimentazione, dedicandoci all’attività fisica e non trascurando la qualità del sonno.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 25 agosto 2023, ore 14,52. 

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