Barcellona P.G.: Estorsione a un dipendente, condannati a 3 anni e 4 mesi i fratelli Lino e Barbara Siclari

L’ex patron della galassia Aicon PASQUALE SICLARI detto Lino (foto in alto) e la sorella BARBARA, sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione ed una multa di 600 euro ciascuno, dal giudice del Tribunale di Barcellona ELISA MURABITO. I due sono accusati di estorsione nei confronti di SANTO BERTE’, di Pace del Mela, al tempo dei fatti dipendente della fallita Aicon di Giammoro. Il servizio…

L’ex patron della galassia Aicon, l’architetto messinese Pasquale “Lino” Siclari, che fu azionista di riferimento e presidente della fallita società “Aicon spa” di Giammoro (frazione di Pace del Mela), è stato condannato, assieme alla sorella Barbara Siclari che nell’azienda ricopriva il ruolo di capo del personale, perché entrambi sono stati riconosciuti colpevoli, in concorso, del reato di estorsione nei confronti di un dipendente del gruppo che sarebbe stato costretto ad accettare una decurtazione del salario a seguito dell’apertura di un procedimento disciplinare. Ad emettere la sentenza di condanna nel giudizio di primo grado è stato il giudice monocratico del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Anna Elisa Murabito, che su richiesta del pm Francesco Cannavò, ha determinato, concesse le attenuanti generiche, per entrambi gli imputati una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione ed una multa di 600 euro ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali.

Gli stessi imputati sono stati inoltre condannati, in solido, al risarcimento del danno in favore dell’ex dipendente, Santo Bertè, di Pace del Mela, costituitosi parte civile con l’avvocato Bonaventura Candido. Danno che in via equitativa il giudice ha liquidato in 2.500 euro, oltre a rivalutazione monetaria e agli interessi legali calcolati fino al passaggio in giudicato della sentenza. Entrambi i Siclari sono stati inoltre condannati a pagare le spese legali sostenute dalla parte civile, quantificate in poco più di 2.000 euro. Lino e Barbara Siclari, difesi dall’avvocato Gaetano Barresi, presenteranno ricorso in appello contro la sentenza.

Pasquale Siclari, in qualità di legale rappresentante dell’azienda ormai fallita e Barbara Siclari, in qualità di responsabile del personale, secondo la denuncia dell’ex dipendente Santo Bertè, mediante minaccia di licenziamento, lo avrebbero costretto ad accettare una riduzione dello stipendio. In particolare, mediante l’espressa minaccia di procedere ai licenziamento o alla “messa in solidarietà” se non avesse acconsentito alla riduzione dello stipendio, nonché facendo pervenire una nota di formale contestazione di infrazione con la quale rappresentavano che il lavoratore non aveva sufficientemente controllato e coordinato le lavorazioni affidate alle ditte esterne. Così il lavoratore di Pace del Mela era stato costretto ad accettare una riduzione dello stipendio da 1.900 circa a 1.500 euro.

             g.l.

Edited by, giovedì 22 giugno 2023, ore 7,47. 

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