Detenzione carceraria, a Gazzi a Messina (foto in alto), in condizioni inumane. Per questo motivo il Giudice Civile del Tribunale di Messina ASSUNTA CARDAMONE ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire il danno ad un detenuto residente a Sant’Agata Militello, M.R. le iniziali. A rivolgersi al tribunale è stato l’avvocato GIUSEPPE TORTORA. Il servizio…
Detenzione carceraria in condizioni inumane, con spazio a disposizione inferiore al minimo accettabile. Per questo motivo il Giudice Civile del Tribunale di Messina Assunta Cardamone ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire il danno ad un detenuto residente a Sant’Agata Militello, M.R. le iniziali. A rivolgersi al tribunale è stato l’avvocato Giuseppe Tortora.
Nel suo ricorso il legale del foro di Barcellona Pozzo di Gotto ha evidenziato che 1.591 giorni di detenzione, del proprio assistito, presso la Casa Circondariale di Gazzi a Messina erano stati vissuti all’interno di una cella di 15 metri quadrati, con altri 6 detenuti, dunque con meno di 3 metri quadrati a persona, una condizione carceraria inumana e degradante, con uno spazio inferiore al minimo accettabile indicato dalla giurisprudenza, in un luogo dove, oltre ai detenuti, c’erano la branda, due armadietti, uno sgabello, un tavolo.
Soprattutto alla luce del mobilio fisso, lo spazio a disposizione si è ulteriormente ridotto. Da qui la condanna del Ministero della Giustizia al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali. Tra la soddisfazione per lo studio Tortora per il risultato raggiunto, anche l’evidenziare come il problema delle condizioni carcerarie dei detenuti presso le case circondariali italiane continui ad essere irrisolto e che costa ogni anno allo Stato molto di più di quanto costerebbe l’adozione di serie politiche di riforma del sistema detentivo.
g.l.
Edited by, sabato 17 giugno 2023, ore 11,27.