E’ stata confermata dalla Corte d’Appello di Messina la confisca dei beni per ANTONINO CALDERONE (foto in alto), indicato da diversi collaboratori di giustizia quale killer del clan mafioso dei “Barcellonesi”. Nei suoi confronti emesse anche due sentenze definitive per associazione mafiosa e disposto l’obbligo di soggiorno per 5 anni e disposto l’obbligo di soggiorno per 5 anni a Barcellona. Il servizio…
E’ stata confermata dalla Corte d’Appello di Messina la confisca dei beni per Antonino Calderone, 48 anni, indicato da diversi collaboratori di giustizia quale killer del clan mafioso dei “Barcellonesi”. Nei suoi confronti emesse anche due sentenze definitive per associazione mafiosa e disposto l’obbligo di soggiorno per 5 anni nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
L’11 ottobre 2021 i Carabinieri del Ros, insieme ai militari della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, avevano notificato un provvedimento di misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, per 5 anni, e di confisca di beni emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione – a carico di Antonino Calderone. Il provvedimento traeva origine da più indagini condotte dal Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri che avevano interessato la famiglia mafiosa di Barcellona e consentito di individuare in Antonino Calderone, secondo gli inquirenti, uno degli elementi di spicco dell’ala militare dell’organizzazione criminale. Numerosi collaboratori di giustizia lo hanno inoltre indicato come autore di numerosi fatti di sangue che si sono registrati nella fascia tirrenica della provincia di Messina a partire dall’inizio degli anni ‘90. Antonino Calderone è stato arrestato, da ultimo, nel luglio 2012 in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito del procedimento penale “Gotha 3”. Inoltre, in carcere venne raggiunto da altri provvedimenti di condanna emessi per gravi fatti di cui è stato riconosciuto responsabile.
La confisca, appena confermata in appello, ha riguardato 2 immobili commerciali ubicati nell’abitato di Barcellona, 6 immobili ubicati nel medesimo comune e costituenti un’unica struttura adibita a stalla, in passato utilizzata come luogo di riunione dei componenti del sodalizio criminale barcellonese e un’impresa dedita all’allevamento di animali e alla commercializzazione di carni, già posti sotto sequestro nel luglio 2019. Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca è stimato in circa 500.000 euro.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, giovedì 8 giugno 2023, ore 7,42.