I 5 Stelle accusano il governo di volerlo togliere o ridimensionare ma intanto si moltiplicano i casi dei furbetti che intascano, senza averne titoli e anche con fedine penali lunghissime, il reddito di cittadinanza. Dopo i 267 casi scoperti pochi giorni fa, ecco altre 87 persone denunciate dai carabinieri alla Procura di Caltagirone. Tra di loro anche uno degli arrestati dell’operazione “Nebrodi” tre anni fa. Il servizio sul link Sicilia News…
Si allunga la lista dei truffatori del reddito di cittadinanza. Dopo i 267 casi scoperti all’inizio di questa settimana (vedere servizio pubblicato sul link Sicilia News ndr), i carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno denunciato alla Procura di Caltagirone altri 87 casi, distribuiti nel territorio delle Compagnie di Caltagirone e di Palagonia. L’importo complessivo indebitamente riscosso ammonta a circa 600.000 euro. Tra gli indagati anche un esponente della mafia dei pascoli, arrestato nell’operazione “Nebrodi”, scattata a Tortorici e altri luoghi il 15 gennaio 2020. La complessa attività investigativa ha interessato l’area del calatino-palagonese ed è stata svolta insieme alla direzione provinciale dell’Inps, con il supporto dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania.
Le indagini, partite da persone che non avevano dichiarato di essere già riscossori dell’indennità di disoccupazione agricola, hanno poi accertato altri stratagemmi attraverso cui i furbetti avrebbero ingannato lo Stato per ottenere il beneficio. Oltre alla mancata comunicazione dei redditi da lavoro dipendente – le giornate di lavoro – i militari dell’Arma e il personale dell’Inps hanno scovato false attestazioni su composizione e redditi dei nuclei familiari ed individuato alcuni extracomunitari che riscuotevano il sussidio, pur non residenti in Italia da almeno 10 anni. Tra questi, emblematica la figura di un 24enne di Caltagirone, che già arrestato nell’ambito dell’operazione “Nebrodi”, per associazione a delinquere di stampo mafioso, contraffazione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso, aveva incassato senza averne diritto circa 8.000 euro. Degli 87 denunciati circa la metà sono già noti alle forze dell’ordine per reati che vanno dalla detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, al porto abusivo di armi, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato e falso.
Dagli accertamenti è inoltre emerso come in 32 casi la richiesta non sia stata avanzata da colui che ne avrebbe beneficiato ma dalle mogli e sorelle degli indebiti percettori che, tuttavia, in seguito non avrebbero riferito all’Inps che i propri congiunti avevano intrapreso un’attività lavorativa. L’importo complessivo riscosso indebitamente, a vario titolo, tra il 2019 e il settembre 2022, è di circa 600.000 euro. L’Inps ha già revocato il beneficio con efficacia retroattiva a tutti i denunciati e ha altresì avviato le necessarie procedure di restituzione di quanto illecitamente percepito.
g.l.
Edited by, giovedì 23 marzo 2023, ore 11,11.