Grande partecipazione, ieri pomeriggio a Sant’Agata Militello (foto in alto e in basso), per l’assemblea di protesta per dire no all’ipotizzato trasferimento, da parte dell’Asp di Messina, di alcuni reparti dell’ospedale di via Medici alla fondazione “Giglio” di Cefalù. Un secco no espresso da sindaci, sindacati e cittadini. Il servizio…
A Sant’Agata Militello le azioni in difesa dell’ospedale, da tempo in difficoltà per la sospensione di reparti e servizi e della contrazione del personale sanitario, ha unito tutti: sindaci del comprensorio, organizzazione sindacali e cittadini. La notizia della volontà dell’Asp di Messina di cedere una consistente parte del nosocomio alla fondazione “Giglio” di Cefalù ha rotto quel senso di lotta solidale. Secondo l’accordo, alla fondazione sarebbero ceduti i reparti di ortopedia, chirurgia generale e ginecologia, quest’ultimo in particolare verrebbe riaperto alle nascite dopo anni di forti restrizioni ridando valore all’ospedale che serve un’utenza di 80.000 persone.
A riguardo ecco cosa ha dichiarato il sindaco Bruno Mancuso (foto sopra in mezzo al pubblico al fianco dei sindaci Maurizio Zingales di Mirto e Salvatore Castrovinci di Torrenova) ai microfoni del TGR: “Siamo propensi a trattare, anche perché sono evidenti le difficoltà dell’ospedale di Sant’Agata Militello, dobbiamo in qualche modo recuperare, ravvivare l’attività dell’ospedale e, quindi, queste proposte vanno assolutamente vagliate”. D’accordo il primo cittadino quindi, in disaccordo i sindacati che ieri pomeriggio hanno indetto un’assemblea cittadina per tastare il polso della situazione. Per Cgil e Uil il passaggio rappresenterebbe un primo passo verso la privatizzazione della sanità pubblica. Grande partecipazione dei cittadini che si sono mostrati contrari a questa decisione di cedere parte dei reparti alla fondazione “Giglio” di Cefalù.
Teresa Frusteri
Edited by, venerdì 27 gennaio 2023, ore 14,51.