Brolo: Atto delinquenziale contro un inerme gattino, indignazione massima

Ennesimo atto delinquenziale compiuto ai danni di animali. Brolo non è indenne da un fenomeno spesso dilagante. Evidentemente, alleva dentro di sé dei mostri capaci di torturare creature inermi e indifese.

Poche mattinate fa, subito dopo Natale, è stato ritrovato in via Onorevole Germanà, un gattino bianco, con una zampa tranciata di netto (foto in alto), presumibilmente da uno delle svariate decine e decine di petardi che da diversi giorni “infestano” ogni quartiere di Brolo con i loro scoppi ripetuti. Stavolta è stato preso di mira un gattino, docile, noto a quelle persone che da tempo, in quel quartiere se ne prendono cura, e che lo hanno ritrovato insanguinato e in condizioni pietose. Trasportato immediatamente presso un veterinario della zona, è stato medicato e gli sono state somministrate le cure del caso ma potrebbe non sopravvivere.

Chi ha soccorso l’animale ha, commentando i fatti, evidenziato che per le bruciature sul pelo e per la tipologia delle ferite queste potrebbero essere state causate dalla scoppio di un petardo, applicato (legato) alla zampa del gatto. Sono poche le probabilità di sopravvivenza del gatto, ma che comunque resterebbe privo di un arto. In questo caso necessiterebbe un”adozione del cuore”. Cioè il prendersi cura, offrendo riparo e sollievo dal dolore, di questo gattino sfortunato ed ormai “imperfetto” per sempre.

Un bel gesto d’amore dopo tanta barbaria. Si invita chiunque abbia visto o abbia concreti sospetti circa l’autore (o il branco) di una tanto insensata crudeltà, a farne segnalazione alle forze dell’ordine, poiché si tratta di reato penale sanzionabile e pesantemente punibile.

L’articolo 544 ter del Codice penale, rubricato “maltrattamento di animali”, recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.

        Massimo Scaffidi

Edited by, giovedì 29 dicembre 2022, ore 14,30. 

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