“La pratica dei lavaggi intestinali a scopo depurativo non ha nessuna utilità, ma può procurare danni anche molto gravi”. Questo l’argomento della settimana scelto e proposto per i nostri lettori della seguitissima rubrica “Salute&Benessere” dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale…
“La pratica dei lavaggi intestinali a scopo depurativo non ha nessuna utilità, ma può procurare danni anche molto gravi.”
Questo è quello che si legge testualmente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, nella sezione Falsi Miti e Bufale.
“L’idrocolonterapia consiste nel lavaggio dell’intestino attraverso l’introduzione nel retto di acqua dolce filtrata, spesso arricchita di erbe o enzimi.
Questa pratica, di origine molto antica, fu screditata all’inizio del 1900 dall’Associazione Medica Americana ma è stata recentemente riproposta a scopo commerciale sulla base della presunta necessità di aiutare l’intestino a depurarsi dall’accumulo di rifiuti e sostanze tossiche.
Vale la pena sottolineare che, continua il sito dell’ISS, in assenza di malattie serie, che richiedano una supervisione medica professionale, l’intestino è perfettamente in grado di espellere i residui alimentari, soprattutto se aiutato da una alimentazione bilanciata con il giusto apporto di fibre vegetali. ?
Al contrario, sono stati riportati casi in cui l’idrocolonterapia ha danneggiato la mucosa intestinale, causando la perforazione del retto o l’insorgenza di infezioni potenzialmente mortali”.
Ma cosa è nello specifico l’idrocolonterapia?
L’idrocolonterapia è una pratica che prevede sedute più sedute di circa 45-60 minuti.
La persona assume una posizione supina su un lettino o viene fatta sdraiare sul fianco, con la gamba flessa.
Una piccola cannula rettale a due vie consente all’acqua di fluire nell’intestino e di asportare il materiale di scarto. L’operatore effettua delle irrigazioni a pressione calibrata e temperatura stabile.
L’acqua che entra dall’ano pulisce il colon, dal retto al cieco; nel corso della seduta di idrocolonterapia, il paziente può vedere passare, attraverso un tubo trasparente, gli scarti che provengono dal suo intestino. Il sistema a circuito chiuso previene l’insorgere di spiacevoli manifestazioni, come, ad esempio, cattivi odori.
Durante il trattamento, si usano 25-30 litri di acqua depurata e batteriologicamente pura. Non sono utilizzati, invece, medicinali o altre sostanze chimiche.
Nel corso dell’idrocolonterapia, il paziente viene assistito da personale che accompagna la procedura con massaggi sull’addome, appositamente studiati per favorire il rilassamento e l’attivazione della peristalsi, cioè l’insieme di movimenti involontari che l’intestino compie per favorire la discesa e l’espulsione delle feci. .
L’idrocolonterapia costa indicativamente 100-150 euro a seduta.
In genere l’operatore può consigliare e pianificare un numero di appuntamenti su misura.
Per quanto riguarda la medicina “convenzionale”, questa tecnica viene applicata prevalentemente nella preparazione dell’intestino alle procedure mediche e diagnostiche, come la colonscopia.
A tale scopo, l’idrocolonterapia può sostituirsi all’uso dei clisteri o della tradizionale soluzione lassativa la cui assunzione è necessaria prima di sottoporsi a questi esami.
Di norma il sistema digestivo e intestinale è capace di eliminare spontaneamente il materiale di scarto.
L’idrocolonterapia, sostengono gli esecutori di questa pratica, può adiuvare questo meccanismo fisiologico svolgendo un’azione di depurazione profonda stimolando la peristalsi.
Il ciclo di lavaggi colici favorirebbe il ricostituirsi della flora batterica benefica e ripristinerebbe le condizioni di normalità ambientale all’interno dell’intestino, disintossicando l’organismo.
Abbiamo visto, però, che l’Istituto Superiore di Sanità non è d’accordo con l’utilizzo di questa pratica a tali scopi.
Il consiglio è dunque quello di rivolgersi al proprio medico di fiducia per evitare problemi anche gravi che potrebbero insorgere dopo o durante l’effettuazione dell’idrocolonterapia.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 4 novembre 2022, ore 18,18,