I fatti del governatore. Dopo l’annuncio, un mese fa, la conferma: arrivano 4 milioni di euro per la messa in sicurezza del torrente Forno a Capo d’Orlando (foto in alto un tratto) e ricostruire interamente il canale coperto all’interno del quale scorre. Meriti con un nome e cognome ben precisi: il governatore siciliano NELLO MUSUMECI…
I fatti del governatore. Dopo l’annuncio, un mese fa, la conferma: arrivano 4 milioni di euro per la messa in sicurezza del torrente Forno a Capo d’Orlando e ricostruire interamente il canale coperto all’interno del quale scorre. Dopo i proclami da Palazzo Europa, sono le parole del presidente Nello Musumeci, in quanto guida della Struttura contro il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, a confermare quanto da noi riportato in un servizio pubblicato il 5 luglio scorso e che suscitò le ire del vice sindaco Aldo Sergio Leggio che minacciò, attraverso la segreteria del sindaco con una mail, di presentare querele, quelle “temerarie” per cercare di indurre al silenzio chi non sosteneva la sua voce: minacce che abbiamo già restituito al mittente e con buona pace dell’ex socialista della Prima Repubblica che onorava e riveriva deputati e senatori del garofano rosso che fu travolto da Tangentopoli, mazzette e scandali. La conferma è quella che questo importante finanziamento ha un nome e cognome ben preciso: Nello Musumeci.
“Un grido d’allarme – sono le parole del governatore catanese – che abbiamo raccolto senza esitazioni” dopo avere elogiato il comune per avere presentato il progetto esecutivo a cura dell’Ufficio Tecnico. “Lo strumento indispensabile grazie al quale – spiega Musumeci – abbiamo potuto predisporre immediatamente le risorse necessarie, affidando alla nostra Struttura il compito di istruire tutte le pratiche necessarie a far partire in breve tempo i lavori. Un intervento che potrà finalmente restituire serenità a tanta gente”.
Il torrente Forno attraversa la periferia urbana sul lato ovest di Capo d’Orlando, fino a sfociare nell’ultimo tratto di arenile del lungomare Ligabue. Una piana in cui sorgono tre scuole, centinaia di case, residenze per anziani, negozi e fabbricati che ospitano laboratori di artigianato locale. Il 18 ottobre 2010 l’esondazione più violenta, dopo il crollo di un muro d’argine nei pressi della Strada Statale 113. Anche nel 2019 lo scenario fu più o meno lo stesso e oramai, a ogni temporale, c’è forte apprensione tra coloro che abitano e lavorano nella zona.
Il cunicolo destinato a contenere l’acqua del torrente fu realizzato negli anni ’50 e, oltre che stretto, risulta quasi completamente distrutto. Il nuovo tunnel avrà una lunghezza di circa un chilometro e una sezione di tre metri: dimensioni sufficienti a contenere le piene ma anche in grado di rendere agevoli le operazioni di pulizia lungo l’intero percorso verso il mare. Una grande vasca di laminazione servirà, inoltre, a raccogliere l’acqua in eccesso e a smaltirla lentamente.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, martedì 2 agosto 2022, ore 16,22.