Tortorici: Falsità ideologica, dopo 4 mesi ribaltato tutto. Assolti Rizzo Nervo e gli ex assessori

Condannati in primo grado, ad 1 anno e 2 mesi (pena sospesa) il 16 dicembre scorso, assolti adesso. Così ha deciso la Corte d’Appello di Messina che, accogliendo le richiesta della difesa (avvocati ALESSANDRO PRUITI CIARELLO, FLAVIA GALBATO MUSCIO, LAURA TODARO, ROSARIO VENTIMIGLIA), ha assolto l’ex sindaco di Tortorici CARMELO RIZZO NERVO (foto in alto) e gli assessori in carica nell’anno dei fatti contestati (2014)…

La Corte d’Appello di Messina (presidente Francesco Carmelo Tripodi), ha assolto con la formula “perchè il fatto non costituisce reato” l’ex sindaco di Tortorici, dott. Carmelo Rizzo Nervo e i componenti dell’allora giunta che erano il vice sindaco, avvocato Rosario Contiguglia e gli assessori, dott. Sebastiano Conti Mica, Antonella Foti, Valentina Rosaria Parasiliti, Giuseppe Galbato Muscio ed Enrico Talamo ribaltando la sentenza emessa dal tribunale di Patti il 16 dicembre scorso.

Gli imputati erano accusati di falsità ideologica in concorso per fatti collegati all’approvazione dello schema di bilancio di previsione del 2014 e in primo grado il giudice monocratico del tribunale di Patti Marialuisa Gullino li aveva condannati ad 1 anno e 2 mesi di reclusione, pena sospesa. Secondo l’accusa, nella formazione del bilancio del 2014, era stato inserito l’importo di 800.000 euro, somma non ancora incamerata, riferita ad una gara d’appalto per il taglio della legna nel sito di Piano Pomare. Su questo punto i consiglieri di opposizione del tempo avevano presentato un esposto alla Procura della repubblica di Patti, contestando alcune criticità nella manovra finanziaria.

Riguardo a queste accuse i legali della difesa, gli avvocati Alessandro Pruiti Ciarello, Flavia Galbato Muscio, Laura Todaro e Rosario Ventimiglia, hanno ribadito come lo stesso esecutivo avesse evidenziato che, andata deserta la prima gara, ne avrebbero fatto celebrare una seconda e se anche questa fosse andata deserta, avrebbero abbassato il prezzo; da qui, aggiudicata la gara, il credito, certo ed esigibile, si sarebbe potuto inserire in bilancio ma, per questo motivo, sarebbe stato necessario posticipare il consiglio comunale. I legali della difesa hanno ricordato come l’approvazione del bilancio spetti al consiglio comunale e non alla giunta. Per un’altra vicenda analoga, ma riferita al 2012, il giudice di primo grado aveva disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Rizzo Nervo e Contiguglia e poi per gli ex assessori Galbato Muscio e Talamo. La sentenza della Corte d’Appello riforma anche la dichiarata prescrizione.

        Giuseppe Lazzaro

Edited by, sabato 9 aprile 2022, ore 10,16. 

 

 

 

 

 

 

 

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