SALUTE&BENESSERE: INFLUENZA DEL MICROBIOTA SULLA NOSTRA SALUTE

Il microbiota: cos’è, e quali influenze può avere sulla salute. Questo l’argomento di questa settimana proposto dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”…

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che vivono nell’uomo e la stragrande maggioranza si trova abitualmente nell’intestino umano. Per renderci conto dell’importanza che questi piccoli esseri hanno, basta pensare che sono circa 10 volte il numero delle cellule che costituiscono il corpo umano.

E’ parere unanime della comunità scientifica che il microbiota è responsabile della nostra buona salute, in quanto ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di un sistema immunitario forte e bilanciato. Come se ciò non bastasse recenti studi hanno dimostrato che questi microrganismi influenzano il mantenimento del peso corporeo al di sotto dell’obesità e la produzione di importanti vitamine.

Il microbiota intestinale è uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema intestinale. Quest’ultimo, infatti, comprende tre componenti: la barriera intestinale, filtro selettivo e importante per il benessere dell’intero organismo, una struttura di tipo neuroendocrino oggi chiamata comunemente “secondo cervello” e, infine, il microbiota intestinale che, pur non essendo un vero e organo, da sempre ci accompagna nell’evoluzione filogenetica.

Con questo termine si definisce la comunità microbica del tratto enterico, costituita da batteri, lieviti, parassiti e virus. Quando queste comunità vivono in equilibrio vi è una condizione definita eubiosi.

Questa è molto importante perché permette alle varie componenti del microbiota intestinale di essere funzionalmente efficaci e soprattutto di essere sincronizzate sia tra loro, sia con gli altri componenti dell’ecosistema intestinale. In tal modo il microbiota è in grado di svolgere una serie di funzioni essenziali per l’ospite: funzioni di tipo metabolico, quindi sintesi di sostanze utili all’organismo, di tipo enzimatico, di protezione e stimolo verso il sistema immunitario e di eliminazione di sostanze tossiche. 

Il microbiota intestinale è legato all’età: nei primi due anni, quindi nella tarda e nella prima infanzia, questo equilibrio è molto più instabile e viene addirittura a mancare negli anziani, nei quali assistiamo a variazioni significative del microbiota. Ma anche negli adulti il microbiota ha piccole variazioni giornaliere, condizionate soprattutto dall’alimentazione.

Se analizziamo quali sono i fattori che intervengono negativamente nella determinazione della composizione microbiotica, ci accorgiamo che esistono due casi: la presenza di infezioni che sopraggiungono dall’esterno e che danno disbiosi acuta e fattori che incidono in modo più subdolo e più lento determinando uno stato di disbiosi cronica.  È il caso, quest’ultimo, delle alimentazioni scorrette, per esempio le diete iperproteiche o con troppi carboidrati, e degli stili di vita sbagliati (non fare attività fisica, fumo, l’abuso di alcool, ecc.) protratti nel tempo. Inoltre, fra gli elementi che contribuiscono a modificare l’equilibrio e la composizione del microbiota bisogna annoverare anche le componenti farmacologiche.

Larga parte della popolazione, infatti, assume farmaci in modo cronico e questo contribuisce a variare profondamente il microbiota. La letteratura scientifica indica che l’uso di inibitori di pompa protonica, cortisonici e contraccettivi orali fa sì che si creino disbiosi subdole, che non vengono percepite immediatamente dal paziente come quelle acute. Al contrario degli antibiotici, i quali scatenano disbiosi acute con sintomi facilmente rilevabili come diarrea, dolore addominale e meteorismi.

Quando si instaura uno stato di disbiosi cronica, invece, lentamente si instaurano anche alterazioni funzionali che coinvolgono soprattutto la barriera intestinale.

Questo accade perché la barriera intestinale è selettiva: esistono alcune strutture chiamate “giunzioni serrate” che mettono in collegamento le varie cellule intestinali e che permettono il passaggio bidirezionale di sostanze dal lume intestinale al torrente circolatorio. Sono strutture proteiche che traggono grande beneficio e sono molto condizionate nella loro funzionalità da sostanze come gli acidi grassi a catena corta, prodotti proprio dal metabolismo del microbiota intestinale.  L’alterazione del microbiota intestinale comporta dunque l’alterazione della funzionalità delle giunzioni serrate e quindi il passaggio di sostanze tossiche, di allergeni e di microbi nel torrente circolatorio e quindi dall’intestino a tutto l’organismo. Ecco perche è necessario mantenere l’eubiosi del microbiota intestinale.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 28 gennaio 2022, ore 18,03.  

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