La malattia del XX secolo, che si è allungata sul XXI anche se non mancano le notizie positive. Fari accesi sui tumori e la prevenzione nella settimanale puntata della rubrica di grande successo e interesse “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova. In particolare bisogna stare attenti a quello che beviamo…
Ogni giorno sentiamo notizie positive sulla “malattia del nostro secolo”, che purtroppo provoca ancora troppe vittime. In piena coscienza, devo ribadire quanto già noto ai miei lettori più assidui: il cancro è una malattia complessa che non può trovare soluzioni “magiche”, né esistono cure miracolose. Anche l’organismo umano è una macchina complessa e il cibo che consumiamo è ricco di centinaia di composti diversi che possono interagire con il nostro corpo. Questa settimana abbiamo avuto un’ulteriore conferma che consumare troppe bevande zuccherate durante l’adolescenza aumenta il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto prima dei 50 anni. Lo dicono i risultati di uno studio, pubblicato su una prestigiosa rivista di gastroenterologia. Bibite e drink confezionati sono sempre più popolari. Questo dato potrebbe spiegare i motivi della costante crescita dell’insorgenza del tumore del colon-retto. Per valutare l’esatta relazione tra consumo di bevande zuccherate e tumori, è stato preso in esame un ampio campione di partecipanti al Nurses’ Health Study II, uno dei maggiori studi epidemiologici sui fattori di rischio in oncologia. Lo stato di salute delle donne (infermiere) coinvolte nello studio è stato monitorato regolarmente per 24 anni. Ogni quattro anni le partecipanti hanno compilato un questionario molto dettagliato su cosa mangiavano e con quale frequenza. Dall’analisi dei dati di oltre 95.000 partecipanti è risultato che le donne che consumavano due o più bicchieri di bevande zuccherate al giorno avevano un rischio più che doppio di andare incontro al tumore del colon-retto prima dei 50 anni. I ricercatori hanno calcolato che questo rischio aumentava del 16 per cento per ogni bicchiere di bevanda zuccherata in più consumato ogni giorno. Non abusare di bevande zuccherate è quindi un modo semplice per ridurre il rischio di sviluppare tumori intestinali, oltre che una delle regole auree per prevenire l’obesità, considerato l’elevato apporto calorico di queste bevande a fronte di un apporto nutrizionale mediamente basso.
Questa è un’ulteriore conferma di quanto indicato dall’American Institute for Cancer Research (www.aicr.org), uno dei massimi centri di ricerca al mondo, che da anni ha calcolato come le cattive abitudini alimentari siano responsabili di oltre tre tumori su dieci. Anche la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (www.istitutotumori.mi.it) ha iniziato un’attività di sensibilizzazione sui benefici di uno stile di vita sano che comprende un’alimentazione ricca di verdura e frutta di stagione e una regolare attività fisica. Sulla base di queste evidenze scientifiche, non stancherò mai di ripetervi che una buona alimentazione è uno dei punti cardine per un corretto stile di vita nell’ottica di un maggiore benessere e della prevenzione di patologie molto gravi. Gli scienziati ci stanno confermando, ogni giorno di più, che a tavola si gioca una delle partite più importanti contro il cancro. Per la prevenzione oncologica, poi, la strategia migliore va sicuramente cercata in uno stile di vita complessivo e non in un solo alimento. Praticare una dieta sana e bilanciata è fondamentale per ridurre il rischio di diverse tipologie di tumori. Mantenersi nell’intervallo del normopeso può essere uno dei migliori comportamenti per prevenire il cancro. È importante mantenersi normopeso per l’intera durata della vita: ricordo ai genitori che essere sovrappeso durante l’infanzia e l’adolescenza aumenta le probabilità di essere un futuro adulto obeso.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 30 luglio 2021, ore 18,09.