Salute&Benessere: Misuriamoci la pressione arteriosa

Sembra un argomento banale, in questo periodo tra pandemia e vaccinazione, ma la pressione arteriosa va sempre attenzionata e scrupolosamente. Per esempio la pressione alta è la causa principale di un ictus o di un aneurisma. Ne parla, rimarcandone appunto l’importanza, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale puntata della rubrica di grande successo “Salute&Benessere”…

Un’attenta lettrice mi ha chiesto qualche dettaglio in più sulle indicazioni che ho dato la scorsa settimana per iniziate al meglio il 2021, fiduciosi che supereremo la pandemia con la vaccinazione e il rispetto delle regole. Mi sono stati chiesti maggiori chiarimenti sul monitoraggio dei valori pressori, che, vi ricordo, possiamo chiedere gratuitamente anche al nostro medico di fiducia o in farmacia.

Il grande rischio è la pressione alta (o ipertensione), ovvero uno stato patologico in cui i livelli di pressione arteriosa a riposo risultano costantemente superiori alla norma. In termini numerici, una persona è ipertesa, quando la pressione arteriosa massima (o sistolica) supera “costantemente” il valore di 140 mm/Hg, ovvero la pressione minima (o diastolica) è sopra i 90 mm/Hg.

Il perdurare dell’ipertensione comporta un danno profondo a carico dei vasi sanguigni (l’aterosclerosi). Questa alterazione vascolare ha ripercussioni negative sull’irrorazione sanguigna degli organi del corpo. Tra questi, quelli che più risentono della prolungata presenza di ipertensione sono il cuore e vasi sanguigni (sistema cardiovascolare), il cervello, i reni, gli occhi e gli organi dell’apparato riproduttivo. A livello del cuore, l’ipertensione prolungata può provocare l’infarto del miocardio (o attacco di cuore) e lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca). A livello vascolare, invece, il perdurare della pressione alta può essere responsabile di dissecazione aortica (o dissezione aortica), formazione di aneurismi e arteriopatia periferica.

La pressione alta preoccupa molte persone in tutto il mondo, indistintamente sia uomini che donne. Fortunatamente, qualche cibo giusto e una particolare attenzione alla dieta, possono essere veramente d’aiuto per arginare tale patologia. Infatti, la pressione alta può essere tenuta a bada con i giusti alimenti che aiutano a diminuirla. Oggi conoscono il forte legame tra una sana alimentazione e la prevenzione delle malattie. In particolare, quello che mangiamo, o non mangiamo, può aiutare a ridurre o prevenire la pressione alta. La perdita di peso, se si è in sovrappeso o obesi, è un modo sicuro ed efficace per abbassare la pressione sanguigna. Introducendo alcune semplici abitudini alimentari, tra cui porre attenzione alle dimensioni delle porzioni per favorire la perdita di peso, si può essere in grado di abbassare la pressione sanguigna. Molti studi mostrano chiaramente come la perdita di peso abbia effetti benefici nel ridurre la pressione arteriosa alta, con tutti i vantaggi che ne consegue anche relativamente alla minor quantità di farmaci da assumere per tenere sotto controllo questo problema. Molti alimenti vanno ad influenzare la pressione arteriosa. Esistono studi che hanno dimostrato come, ad esempio, una dieta ricca di sodio aumenti il livello della pressione in numerosi soggetti, così come il potassio, il magnesio e le fibre possono influenzare i valori della pressione, ma in senso opposto. Consiglio sempre di evitare il “fai da te” con autodiagnosi su internet, ma di seguire costantemente i suggerimenti del vostro medico di famiglia o di un professionista della nutrizione.

Iniziamo a misurarci periodicamente la pressione! È un piccolo passo che, con un minimo impegno, potrebbe farci ricominciare in piena salute in questo 2021! Pensiamoci

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 15 gennaio 2021, ore 17,58. 

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