S.Agata Militello: Usura, condanna definitiva per un imprenditore orlandino

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa e diventa così definitiva la condanna, a 2 anni e 2 mesi di reclusione, nei confronti di un imprenditore di Capo d’Orlando. Parte civile costituita il denunciante, un uomo di Sant’Agata Militello, assistito dall’avvocato MASSIMILIANO FABIO (foto in alto)…

La Seconda sezione penale della Corte di Cassazione, alcuni giorni fa, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Alberto Gullino e Decimo Lo Presti, nell’interesse dell’imprenditore di Capo d’Orlando Teodoro Bruno, accusato di usura e calunnia. Di fatto la Suprema Corte ha così reso definitiva la sentenza, a 2 anni e 2 mesi di reclusione, già dichiarata dal Gup del tribunale di Patti Ugo Domenico Molina, con il rito abbreviato, nel giugno 2016 e dalla Corte d’Appello di Messina nel febbraio 2019. L’imprenditore, oltre che al pagamento delle spese, è stato condannato al pagamento di 5.000 euro per la costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Fabio per conto di Gaetano Ciuppa, di Sant’Agata Militello, dalla cui querela è scaturita tutta la vicenda. Stando al capo di imputazione, il Bruno avrebbe preteso la cessione di un patrimonio immobiliare, del valore stimato esattamente in 1.694.420 euro come corrispettivo per un prestito, di 150.000 euro, che il Bruno avrebbe concesso allo stesso Ciuppa fra il 2009 e il 2010 che, poi, denunciò tutto nel 2011. Il valore del patrimonio consisteva in un fabbricato rurale, un edificio e un terreno. Nel ricorso la difesa dell’imprenditore sosteneva l’insussistenza del reato di usura e la inattendibilità del denunciante ma la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna.

           Giuseppe Lazzaro

Edited by, lunedì 28 settembre 2020, ore 12,16. 

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