Salute&Benessere: Cefalea e Alimentazione

La cefalea, anche quando è cronica, abbinata all’alimentazione, sana, da rispettare. Questo l’argomento di questa settimana affrontato, nella rubrica “Salute&Benessere”, dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina generale…

La cefalea cronica, il continuo mal di testa, è una malattia sociale. E’ questa la novità legislativa di questa settimana, così come stabilito da un disegno di legge approvato in via definitiva al Senato con 235 voti a favore e 2 contrari. Il testo ha due obiettivi primari: includere la cefalea primaria cronica tra le malattie sociali e individuare metodi innovativi da sperimentare per contrastare questa penosa condizione. L?Italia è il primo Paese dell’Unione Europea ad adottare il provvedimento che permetterà di individuare metodi innovativi per contrastare la malattia. Proprio tra i possibili metodi per alleviare il dolore, da biologa, questa settimana vorrei ricordarvi i rapporti evidenti che esistono tra il cibo, lo stile di vita e l’alimentazione. La cefalea cronica è una malattia invisibile che deve escire dal cono d’ombra in cui è sempre stata. Non parliamo del semplice ‘mal di testa’ passeggero, ma di una malattia cronica e invalidante vera e propria, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo ha già portato alcuni pazienti a compiere anche gesti estremi.

Molti fattori possono scatenare il mal di testa; vista la difficoltà di diagnosi non è spesso semplice risalire alle cause in poco tempo, tra questi anche un forellino nel cuore (chiamato forame ovale pervio) sulla parete che separa l’atrio destro e sinistro, fortunatamente però, chiuso il forellino, il dolore scompare quasi sempre. Ma i fattori più comuni sono lo stress emozionale e fisico soprattutto legato all’ambiente lavorativo, lo scarso riposo dell’organismo a causa di sonno insufficiente o disturbato che provoca alterazioni del ritmo sonno-veglia, le fluttuazioni dei livelli ormonali nella donna, gli apporti insufficienti di nutrienti, il consumo di alimenti specifici o la disidratazione.

Generalmente, gli attacchi cefalalgici sono più frequenti e gravi in autunno/inverno, e minori in estate. Alcuni studi ritengono che la vitamina D, di cui facciamo scorta d’estate grazie alla corretta esposizione solare, possa avere un ruolo importante nel ridurre l’infiammazione associata alla cefalea, così come avviene in altri disturbi infiammatori.

Tra i fattori che possono scatenare un attacco di mal di testa c’è anche il cibo. La carenza di alcuni complessi vitaminici e minerali può essere responsabile dell’acutizzarsi dell’emicrania. In particolare il ferro e il magnesio sono due micronutrienti fondamentali. Molte adolescenti e donne che soffrono di mal di testa sono anemiche da carenza di ferro (anemia sideropenica), soprattutto se hanno cicli abbondanti, e questo peggiora depressione e dolore. È necessario integrare bene il ferro, meglio se è associato a vitamina C, per ridurre emicrania, anemia, astenia e sintomi associati. La correlazione tra bassi livelli di magnesio e mal di testa è ben dimostrata. Grazie alla sua capacità di rilassare nervi e muscoli, il magnesio risulta fondamentale per prevenire la cefalea muscolotensiva.

L’assunzione di alcuni alimenti, in particolare quelli che presentano elevate concentrazioni di istamina e tiramina, sostanze vasodilatatrici, può scatenare il mal di testa.

Naturalmente anche le quantità sono importanti. Il mal di testa, infatti, può sorgere anche in associazione ad una digestione faticosa, lenta e laboriosa e quindi anche un pranzo o una cena abbondanti possono causare un attacco in soggetti predisposti. In contrapposizione, il digiuno o la disidratazione possono altrettanto predisporre a cefalee fastidiose.

Il caffè è amico o nemico della cefalea? Svolgendo un’azione vasocostrittrice, il caffè può aiutare a ridurre i sintomi in alcuni casi di emicrania, tuttavia in alcuni casi (cefalea tensiva) l’effetto è contrario, con un aumento del sintomo. Ad ogni modo, per il contenuto di caffeina, il caffè può favorire insonnia, uno dei fattori predisponenti la cefalea, pertanto sarebbe bene ridurne il suo consumo a massimo 2 caffè al giorno e mai dopo le 16.

L’importante è ricordare, come dico sempre ai miei pazienti, che siamo macchine meravigliose, ma uniche. Esiste certamente una causa individuale per la risoluzione della cefalea, ma va ricercata con l’aiuto di un medico e di una specialista della nutrizione.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 10 luglio 2020, ore 18,56. 

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