Salute&Benessere: 30 anni di “Arance della salute” per la ricerca sul cancro

La settimanale puntata della rubrica “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, focalizza l’attenzione sulla data di domani, 25 gennaio 2020: saranno 30 anni dall’iniziativa “Arance della salute” per la ricerca sul cancro. Tra le testimonial anche la catanese CARLOTTA FERLITO (foto in alto), nazionale italiana di ginnastica…

Sabato 25 gennaio 2020, la Fondazione AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro www.airc.it) proporrà in oltre tremila piazze italiane la 30^ edizione dell’iniziativa “Arance della Salute” (www.arancedellasalute.it), finalizzata alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro.

Le conoscenze su ciò che è meglio fare per mantenersi in salute (specialmente sul piano dell’alimentazione) sono state acquisite negli ultimi anni, anche grazie ai fondi raccolti dall’AIRC nelle trenta edizioni dell’iniziativa di piazza per la distribuzione delle Arance della Salute. Se AIRC scelse proprio le arance come frutto simbolo di una sana alimentazione, lo si deve anche al medico James LIND, vissuto nel XVIII secolo, che scoprì come lo scorbuto – malattia che colpiva i marinai che compivano lunghe traversate – dipendeva dalla mancanza di frutta e verdura fresca. Lind risolse l’emergenza sanitaria caricando sulle navi grandi quantità di agrumi, che si conservavano a lungo. Oggi sappiamo che nell’alimentazione dei marinai veniva a mancare la vitamina C, di cui sono ricchi proprio limoni e arance. Quella di Lind è considerata la prima ricerca medica moderna in tema di nutrizione, sebbene già nell’antichità i medici attribuivano grande valore al cibo e alle sue proprietà protettive o, viceversa, ai suoi potenziali pericoli.

Oggi il nesso tra alimentazione e sviluppo di una certa malattia viene studiato dall’epidemiologia, la scienza che raccoglie una gran mole di dati sugli stili di vita delle persone e li analizza cercando di trovare un elemento comune a tutti coloro che si ammalano di una specifica malattia. Può sembrare semplice ma non lo è affatto, anche perché l’associazione di due fattori non significa necessariamente che vi sia tra loro una relazione di causa ed effetto.

Non è quindi sufficiente sapere che chi si ammala sia stato un grande consumatore di un determinato alimento: è necessario anche formulare un’ipotesi sui meccanismi che possano eventualmente collegare il consumo di quel cibo alla malattia. Per questo la ricerca moderna sta puntando sull’epidemiologia molecolare, che cerca di individuare le relazioni biologiche tra una determinata abitudine di vita e l’aumentato rischio di sviluppare una certa malattia.

Quanto incide l’alimentazione sul rischio di cancro? Il tema è dibattuto e non è semplice dare una risposta univoca. Secondo il “World Cancer Research Fund,” la maggiore istituzione internazionale dedicata all’analisi di quanto sappiamo in materia di alimentazione e cancro, le cattive abitudini alimentari sarebbero responsabili di oltre il 30 per cento dei casi di tumore, una percentuale che sale se, oltre a non seguire una dieta equilibrata, si è anche sedentari o si fuma.

Tra i testimonial dell’iniziativa “Arance della Salute”, oltre a volti noti dello spettacolo come Antonella Clerici, Benedetta Parodi e Carlo Conti, c’è pure una siciliana d’eccezione come la campionessa catanese Carlotta Ferlito, atleta della nazionale italiana di ginnastica nonché scrittrice e protagonista dei programmi televisivi “Ginnaste – Vite parallele” e “Dance Dance Dance”.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 24 gennaio 2020, ore 19,18. 

 

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