Garantire la salute del fegato, organo molto importante del corpo umano e soggetto a malattie, a volte letali. Questo l’argomento della settimana, per la puntata n. 95 della rubrica “Salute&Benessere”, trattato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova. Ricordiamo ai numerosi lettori che seguono la rubrica che, cliccando su “Salute&Benessere”, possono leggere tutte le puntate precedenti…
E’ fondamentale per la nostra salute garantire la salute del fegato. Come ormai accertato a livello medico, il fegato è lo specchio della salute del corpo, in quanto è la centrale metabolica dell’organismo: se viene alterato, genera conseguenze anche in periferia. Il panorama delle malattie del fegato è in continua evoluzione, così come il ruolo dello specialista di quest’organo, l’epatologo. Come emerso in un recente convegno internazionale all’Università “La Sapienza” di Roma, che ho seguito, le sfide tradizionali dell’epatologia restano quelle della lotta contro le epatiti virali e contro le loro conseguenze come l’epatite acuta, la cirrosi epatica, il tumore o il trapianto del fegato. Negli ultimi anni, però, gli specialisti, visti i risultati positivi conseguiti dalla medicina sui fronti tradizionali (si pensi all’epatite C, oggi curabile), si stanno concentrando su altre patologie, come le malattie metaboliche, ossia la steatosi epatica (Nafld) e la steatoepatite (Nash), caratterizzate da una nutrizione scorretta. In particolare, il dilagare di obesità e diabete portano ad un incremento delle malattie croniche del fegato da accumulo di grasso, come la steatosi epatica non alcolica, che interessa più del 50% della popolazione obesa e/o diabetica.
Oggi, gli epatologi hanno compreso che lo stile di vita del paziente è il nuovo oggetto di interesse per far fronte alle patologie non trasmissibili. Grande attenzione dunque anche alla prevenzione, di cui il primo strumento è la nutrizione. Per agire in maniera incisiva sullo stile di vita, sarebbe importante intervenire sull’alimentazione già nell’infanzia o adolescenza, nei primi quindici anni di vita. Un corretto stile di vita alimentare permette di prevenire malattie metaboliche (diabete, insulino-resistenza, steatosi epatica) e le loro conseguenze (malattie cardiovascolari o cerebrovascolari), ma anche le malattie immuno-relate, altra grande piaga oggi nella nostra Italia.
Le evidenze cliniche disponibili dimostrano che già un calo ponderale del 5 / 7 % del peso corporeo sia in grado di determinare un miglioramento del danno epatico in soggetti con steatoepatite non alcolica o con cirrosi epatica.
Non va dimenticato mai che un’errata alimentazione può favorire la comparsa di malattie croniche del fegato o agire come co-fattore in grado di modularne l’evoluzione, favorendo la progressione della fibrosi epatica e la comparsa di complicanze quali scompenso epatico o epatocarcinoma.
Come dico ai miei amici o pazienti, ricordo a voi lettori che una dieta qualitativamente e quantitativamente errata espone sempre al rischio di steatosi epatica non alcolica, nonché ad un aumentato tasso di progressione e complicanze delle patologie epatiche. Per questo è importante garantire la salute del fegato con una corretta alimentazione.
Eventuali quesiti potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 8 marzo 2019, ore 18,42.