Dialogo tra medico e paziente. Sono numerosi gli esempi di come un medico è amico di un paziente ma il dialogo e un rapporto sono comunque fondamentali per chi cura e per chi è assistito. Una tematica importante analizzata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella puntata n. 93 della rubrica “Salute&Benessere”…
Il rapporto tra un professionista del settore sanitario e il suo assistito è fondamentale. E’ una relazione che si fonda sulla fiducia reciproca ed è la base della credibilità del medico. Ogni rapporto umano, per essere costruttivo, si deve basare su un dialogo chiaro. Il colloquio con il paziente è il primo dovere per un professionista del settore sanitario, così come la domanda al medico di fiducia è la soluzione a un qualsiasi nostro dubbio. Recenti studi sono arrivati a dimostrare che la relazione fra medico e paziente è parte integrante della cura. Si sapeva già che le parole contribuiscono a «curare» e ora si sa ancora meglio che precisi tempi e modi di comunicare in questo ambito hanno un reale impatto neurobiologico. Diverse ricerche mostrano i cambiamenti che si verificano nel cervello in base al tipo di relazione che si instaura (anche) fra medici e pazienti. «Condividere le decisioni tra medico e paziente vuol dire lavorare insieme per arrivare a scelte in accordo con i valori e le preferenze del paziente» scrive il Prof. Steven Joffe della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania (USA), in un editoriale pubblicato su Jama (la rivista del medici americani). Ci sono state anche ricerche che hanno calcolato i possibili benefici economici di una migliore relazione fra assistente ed assistito. È assodato, per esempio, che la responsabilizzazione dei pazienti aumenta in modo significativo l’aderenza alle terapie, che, a sua volta, comporta risparmi per il Sistema Sanitario Nazionale.
Per il paziente è importante parlare col proprio medico di fiducia, piuttosto che chiedere a “Dottor Google”, cercando possibili diagnosi su internet. E’ una pratica comoda, ma potenzialmente pericolosa se non si passa poi dal medico. Ritengo che è dovere di qualsiasi persona chiedere sempre al medico, così come tra i doveri del professionista c’è quello di ascoltare il paziente e verificare che siano state consultate fonti affidabili. In caso contrario, il paziente va eventualmente reindirizzato verso le fonti informative corrette, perché internet è purtroppo pieno di notizie mediche non corrette o, più semplicemente, non attagliate al nostro quadro clinico o non più aggiornate, perché superate dalla ricerca.
I miei pazienti ben sanno che la mia attività è basata su una valorizzazione del dialogo con una prima visita che spesso supera i 60 minuti. Instaurare questo tipo di relazioni è un invito che faccio anche agli altri professionisti sanitari, ma non può fermarsi al nostro livello: deve oltrepassarlo e arrivare anche a livelli amministrativi e politici, perché il dialogo è la base per risolvere la grandissima parte dei problemi!
Eventuali quesiti potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 1 marzo 2019, ore 18,36.