Salute&Benessere”: A cosa serve l’acqua nell’organismo? E quanta bisogna berne al giorno?

Costituisce il peso corporeo di una persona adulta per il 60%, è un bene primario ed essenziale. L’acqua è l’argomento della settimana trattato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, per la rubrica “Salute&Benessere”. A cosa serve l’acqua nell’organismo e quanto bisogna berne al giorno? Le risposte, queste ed altro, nel servizio…

Niente è più essenziale dell’acqua. Quante volte abbiamo letto o sentito questa affermazione? Tantissime, ma spesso si considera scontato che il suo apporto dietetico sia adeguato.

Ricordiamo che l’uomo può sopravvivere pochi giorni senza acqua, la quale costituisce circa il 60% del peso corporeo di un adulto e addirittura più del 75% di quello di un neonato. La maggior parte dell’acqua corporea si trova all’interno delle cellule, ma una quota corrispondente a circa un terzo dell’acqua complessiva si trova nei fluidi extracellulari, che comprendono il plasma e i fluidi interstiziali.

Il ricambio di acqua giornaliera è circa il 6% nell’adulto e circa il 15% nel bambino ed è di gran lunga maggiore di quello degli altri nutrienti.

Quali funzioni sono assolte dall’acqua? Innanzitutto essa è il solvente di molti nutrienti, come i monosaccaridi, gli amminoacidi e le lipoproteine, le vitamine idrosolubili e gli elementi minerali e di altre sostanze necessarie al nostro organismo, come gli ormoni e alcuni gas, tra cui l’ossigeno e il biossido di carbonio.

L’acqua trasporta poi le sostanze nutritive alle cellule e allontana da esse i prodotti di rifiuto, partecipa alla sintesi di nuove sostanze, entrando a far parte delle loro molecole, contribuisce a regolare la temperatura corporea attraverso la sua evaporazione superficiale, lubrifica le articolazioni e ha funzione di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti.

La molteplicità e l’importanza delle funzioni svolte dall’acqua possono spiegare perché una diminuzione anche molto contenuta dell’acqua corporea possa causare la comparsa di sintomi da ipoidratazione; è anche accertato che una riduzione del 5-6% diminuisce la possibilità dell’organismo di produrre lavoro, con conseguenze negative, per esempio, sulle prestazioni atletiche.

Quanta acqua devo bere ogni giorno? Questa è una domanda che spesso mi viene rivolta.

Il fabbisogno giornaliero di acqua varia notevolmente in rapporto all’individuo e alla sua dieta e aumenta con le alte temperature esterne, la febbre, le intense attività fisiche e tutto ciò che determina un aumento della perdita di acqua con la sudorazione.

Per un individuo adulto la quantità di acqua da introdurre giornalmente è intorno a 1000 mL ogni 1000 Kcal consumate; per i bambini al di sotto dei due anni tale quantità sale a 1500 mL/1000 Kcal. L’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha indicato come adeguato un apporto giornaliero di 2 litri per le donne e 2.5 litri per gli uomini.

Circa due terzi dell’acqua necessaria sono assunti dagli adulti come bevanda, sotto forma di acqua, naturale o minerale, o di bevande diverse, non alcoliche o alcoliche. Tuttavia, anche gli alimenti solidi contengono quantità variabili di acqua, che possono oscillare dallo 0,5% presente nello zucchero al 96% di alcune verdure.

L’acqua introdotta con gli alimenti è necessaria per bilanciarne le perdite che si verificano nell’uomo attraverso varie vie. La maggior parte dell’acqua viene perduta, in condizioni normali, con le urine, ma rilevanti sono anche le perdite che si verificano a livello cutaneo, soprattutto in condizioni di elevata temperatura esterna, per mantenere invariata la temperatura corporea. L’evaporazione a livello cutaneo avviene in parte col sudore, quindi in maniera percettibile (perspiratio sensibilis) e in parte in maniera impercettibile (perspiratio insensibilis) sotto forma di minutissime goccioline. L’acqua viene inoltre costantemente eliminata attraverso i polmoni, in quantità che aumenta all’aumentare dell’altitudine, quindi della frequenza della respirazione, e anche con le feci. La perdita di acqua a livello intestinale può aumentare a seguito di alcune patologie intestinali, come ad esempio la diarrea.

La prossima settimana impareremo a distinguere i vari tipi di acqua e a leggerne anche le etichette.

Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione ( biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.

Edited by, venerdì 12 gennaio 2018, ore 19,26.

 

 

 

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