Salute&Benessere: Quali sono le complicanze dell’obesità in età evolutiva?

Ancora obesità (vedere archivio e gli ultimi servizi pubblicati) con le complicanze nell’età evolutiva, nell’ultimo servizio del 2017 della nostra rubrica “Salute&Benessere” a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio a Torrenova e giornalista pubblicista. La rubrica, che resta ovviamente a disposizione dei lettori come archivio, va adesso in pausa per le feste natalizie e riprenderà venerdì 5 gennaio 2018…

Continuiamo oggi a parlare di obesità infantile e in particolare vediamo quali sono le complicanze per il benessere fisico dovute a un eccesso ponderale, senza dimenticare che i problemi possono riguardare anche la sfera sociale ed emotiva del bambino. L’insulino-resistenza è l’alterazione metabolica più frequentemente osservata in bambini e adolescenti obesi ed è caratterizzata da una risposta ridotta dei tessuti bersaglio verso l’azione dell’insulina, che induce la necessità di valori plasmatici di insulina più elevati per raggiungere il normale effetto biologico. Questo iniziale meccanismo di compensazione può, tuttavia, andare incontro a un progressivo esaurimento, con conseguenti alterazioni a carico del metabolismo glucidico, lipidico e proteico. E’ importante sottolineare come nel periodo della pubertà si realizza fisiologicamente una condizione di iperinsulinismo, che andrebbe ad aggravare il quadro già potenzialmente dannoso di un adolescente obeso insulino-resistente.

Il tessuto adiposo viscerale contribuisce all’instaurarsi di complicanze metaboliche quali ipertensione e dislipidemie, giocando un ruolo primario nella cosiddetta “portal theory”, secondo la quale il grasso corporeo in questione, essendo estremamente lipolitico, determina un elevato rilascio di acidi grassi liberi nella vena porta, con conseguente aumento di glucosio da parte del fegato e un maggiore rilascio di VLDL.

L’eccesso ponderale, dunque, spesso si associa ad alterazioni del profilo lipidico, in particolare a un quadro di triade dislipidemica che prevede l’aumento delle concentrazioni di trigliceridi e colesterolo LDL e riduzione del colesterolo HDL. Alla luce di tutto questo, il Biologo Nutrizionista valuterà non solo la quantità di carboidrati introdotti nella dieta, ma anche la loro composizione qualitativa. Oltre ai carboidrati, risultano importanti anche i lipidi introdotti attraverso l’alimentazione, in particolare gli acidi grassi polinsaturi.

Da studi recenti è emerso anche un’alterazione della flora batterica di soggetti obesi rispetto ai normopeso, con ripercussioni sulla capacità di assorbire nutrienti anche da sostanze altrimenti indigerite. Evidenze suggeriscono che anche la flora batterica sia coinvolta nell’accumulo di grasso. Per quanto riguarda l’ipertensione, nel bambino obeso è stata ampiamente dimostrata un’associazione tra i livelli di insulinemia a digiuno e la pressione arteriosa: all’aumentare dell’insulino-resistenza e dell’iperinsulinemia aumentano l’attività del sistema nervoso simpatico e la ritenzione di sodio, con conseguente sovraccarico del volume. Questa condizione è particolarmente importante in quanto i valori pressori dell’infanzia sono predittivi di una possibile ipertensione essenziale in età adulta.

L’obesità in età evolutiva può presentare anche altre complicanze a livello epatico, come la steatosi del fegato e la calcolosi delle vie biliari. E’ anche verosimile che uno stato di eccesso ponderale favorisca lo sviluppo della malattia da reflusso gastroesofageo e, in generale, disturbi della motilità e dello svuotamento gastrico, che di per sé viene solitamente inibito dall’elevato contenuto energetico del pasto.

E’ anche ampiamente dimostrato il legame tra obesità e problemi respiratori, tra cui asma, apnee notturne ostruttive e sindrome da ipoventilazione. Nei bambini obesi la muscolatura liscia respiratoria viene messa meno in tensione a causa della capacità funzionale residua ridotta, dell’alta frequenza respiratoria e di un volume corrente più basso rispetto alla norma. Questo determina una diminuzione dell’allungamento delle  fibre muscolari, con conseguente rigidità muscolare e restringimento delle vie respiratorie; l’accumulo di grasso a livello toracico e addominale, inoltre, tende a limitare l’espansione del torace e il movimento del diaframma e ad aumentare il lavoro necessario per la respirazione, soprattutto in posizione supina. Tra le complicanze che si accompagnano all’obesità, rientrano anche patologie a carico della cute, riguardanti in particolare la funzione della barriera epidermica, le ghiandole sebacee e sudoripare, i vasi linfatici, la funzione e la struttura del collagene, oltre a manifestazioni cutanee come l’acne, la psoriasi e la dermatite atopica, che è associata alla condizione di insulino-resistenza. Nella valutazione delle varie complicanze, comunque, bisogna tener presente che alcune richiedono tempi di esposizione più lunghi rispetto ad altre, ma è ipotizzabile che per il bambino obeso il rischio di svilupparle possa essere tanto maggiore quanto più precoci sono l’esordio e il tempo di esposizione alla condizione di eccesso ponderale.

Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

             Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione ( biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.

 Edited by, venerdì 15 dicembre 2017, ore 19,10.

 

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