Salute&Benessere: Focus sullo stomaco, la gastrite

La gastrite, vale a dire uno degli “incubi” di chi non sa gestire una sana e corretta alimentazione. E’ questo l’argomento della settimana dell’immancabile appuntamento con la nostra rubrica “Salute&Benessere”, curata dalla nutrizionista (con studio in Torrenova) e giornalista pubblicista ISABELLA SALVIA (foto in basso)…

Quando si parla di gastrite si intendono diverse condizioni in cui si osserva lo sviluppo di flogosi della mucosa gastrica rilevabile mediante esofagogastroduoedonoscopia (EGDS) con esame istologico delle biopsie.

Le gastriti possono essere suddivise in due sottogruppi principali: le gastriti acute e quelle croniche. Inoltre, in relazione alla sede della gastrite, si identifica la gastrite di tipo A (antrale) o di tipo B (del fondo). Nell’ambito delle gastriti acute si riconoscono:

  • la gastrite acuta da farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)
  • la gastrite da altre cause.
  • Nei pazienti con artrite e assunzione cronica di FANS, la gastrite acuta si osserva in ben il 70-75% dei pazienti. Di questi, il 20-25% sviluppa ulcera peptica, mentre circa l’1-3% di tutti i pazienti che assumono FANS sviluppano emorragia.

Il crescente utilizzo di sali di potassio per integrare le perdite nei pazienti sottoposti a terapia diuretica nelle malattie cardiopolmonari ha portato ad una aumentata incidenza di gastriti acute fino alle ulcerazioni. Anche il crescente utilizzo di bifosfonati, anche in particolare nel trattamento della osteoporosi, può indurre significativa ulcerazione della mucosa gastrica.

Anche l’infezione da Helicobacter Pylori (HP) può indurre gastrite acuta subito dopo l’infezione. Lo sviluppo di gastrite da HP precede lo sviluppo di ulcera gastrica e duodenale. Caratteristicamente, la gastrite da HP determina una gastrite del fondo (di tipo B) progredendo quindi verso l’antro. Anche in questo caso, i pazienti possono presentare dispepsia, senso di sazietà precoce e/o epigastralgie.

In caso di gastrite, dunque, il Biologo Nutrizionista consiglierà un regime alimentare che ha il duplice scopo di evitare:

– l’ipercinesia gastrica eliminando o riducendo il consumo di quegli alimenti che possono creare irritazione meccanica della mucosa;

– l’ipersecrezione gastrica eliminando o riducendo il consumo di quegli alimenti che stimolano un eccesso di acidità gastrica e sono irritanti per la mucosa.

Quando la sintomatologia si presenta come grave, il paziente può trovare sollievo inizialmente in una dieta liquida, portandosi gradualmente verso una dieta semisolida a basso residuo, fino ad un’alimentazione pressoché normale, con l’esclusione dei soli alimenti irritanti e mal tollerati.

Oltre all’esclusione degli alimenti irritanti, l’assunzione quotidiana di acque minerali del tipo bicarbonato-alcaline per cicli ripetuti ha mostrato effetti benefici sulla sintomatologia dispeptica (senso di pienezza e di distensione gastrica). Nelle gastriti atrofiche che si manifestano in carenza parziale o totale di acido cloridrico, è importante monitorare l’assunzione e i livelli di Calcio, di Ferro, vit. B-12 e dei Folati.

Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

          Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione ( biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.

Edited by, venerdì 8 settembre 2017, ore 18,32.

 

 

 

  

 

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